Inserire il testamento biologico nella tessera sanitaria? Lo chiede il Comitato art. 32 che da anni si batte per la libertà di cura ed ha lanciato una raccolta firme in Emilia-Romagna. La richiesta è quella di aggiungere al diritto alla vita anche il diritto alla morte, dando al cittadino maggiorenne capace di intendere e volere la possibilità di scegliere, in caso di lesioni cerebrali irreversibili, se vivere tramite strumentazioni oppure rifiutarle.
Le AA.CC. invitano alla prudenza su un tema così delicato.
“Dal momento che si parla anche di testamento biologico è necessario evitare modalità di coinvolgimento propagandistico e in particolare ogni forma, più o meno intenzionale, di induzione del consenso – scrivono le Associazioni dei consumatori – A tale proposito, data la nota vulnerabilità di internet, ci sembra utile definire meglio la proposta e chiediamo di far scegliere se autorizzare, all’interno della Tessera Sanitaria del cittadino, il solo “dossier sanitario” in questi termini: “Aderisco al trattamento dei dati sanitari sensibili solo per ogni singolo percorso di cura. Nego ogni ulteriore utilizzo dei miei dati nominativi in una “rete informatica pubblica o privata”.
“Ai Cittadini, perché sia valido il consenso, dovrebbe essere garantita un’informazione capillare con la diffusione di manifesti e depliant, soprattutto un’informazione competente da parte del personale sanitario presso gli ambulatori di medici di famiglia e di specialisti, presso ASL, farmacie, servizi sanitari decentrati ecc., che spieghi la differenza tra Fascicolo Sanitario Elettronico e Dossier Sanitario (come precisato dal Garante Privacy il 3 agosto 2009) e consegni copia del tipo di consenso prestato. E’ indispensabile distinguere e chiarire i diversi percorsi per garantire il consenso consapevole.