Prima ancora che una mamma, ne è nata una polemica. Gli ingredienti ci sono tutti: neomamme che tornano a casa coi loro neonati, ostetriche che le assisteranno, telecamere all’interno della famiglia, sostegno di un’azienda big del settore quale Chicco. E infatti polemica è stata, partita dall’accusa rivolta al video promozionale della trasmissione, accusato di promuovere l’allattamento artificiale trascurando l’allattamento al seno. Chicco si è difesa ed è intervenuta la Federazione delle ostetriche. La trasmissione è “Ostetriche. Quando nasce una mamma”, in onda da domani sera su Real Time.
Il programma è sponsorizzato sullo stesso sito internet della Chicco: “Il racconto dell’attività quotidiana di tre ostetriche professioniste che affiancano le famiglie nel delicato momento del rientro a casa dall’ospedale, con tre differenti filosofie ma con un unico obiettivo, quello di aiutare a far nascere una mamma”. Perché, spiega Chicco, “Il rientro a casa dopo il parto è un momento di immensa gioia accompagnato, però, anche da preoccupazione: c’è una nuova vita da accudire e questo comporta tanti dubbi, mille domande. Oggi, sempre più spesso le mamme decidono di affidarsi a una professionista competente, per avere consigli pratici ed essere accompagnate nei primi passi; una figura che le aiuti a far emergere la propria dimensione di mamma e che sia in grado di tranquillizzarle, in un momento molto delicato dove diventa importante ritrovare un nuovo equilibrio. Chicco, attraverso la consulenza del suo centro ricerche, l’Osservatorio Chicco, ha affiancato la produzione di questo nuovo programma, passo dopo passo, nello stesso modo con cui, da oltre cinquant’anni è con ogni mamma, attraverso i suoi prodotti ma, prima ancora, con la sua esperienza”.
Ma il video promozionale della trasmissione, con i biberon e i prodotti Chicco, non è passato inosservato ed è stato oggetto di una lettera aperta scritta dall’ostetrica Valentina Bonomi e sottoscritta nei contenuti da Ibfan Italia, in cui si denuncia la violazione del codice deontologico della professione, che sancisce l’adesione al codice internazionale sulla commercializzazione dei sostituti del latte materno (“L’ostetrica/o favorisce l’attaccamento precoce madre/padre e bambino, promuove l’allattamento al seno e supporta il ruolo genitoriale. L’ostetrica sostiene e diffonde la donazione volontaria del latte materno. L’ostetrica/o altresì aderisce al Codice Internazionale per la Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno, ne promuove il rispetto delle norme e si impegna a denunciarne eventuali violazioni”). Si legge nella lettera di Bonomi: “Voglio persuadermi nell’assoluta buona fede delle tre colleghe che, in un momento di crisi profonda della nostra professione che da tempo cerca una strada di rilancio hanno visto in questo programma televisivo un’opportunità per noi tutte. Purtroppo però marketing ed etica professionale non vanno di pari passo e la violazione del codice deontologico è fatto grave”.