“A più di 4 anni dalla pubblicazione del decreto di modifica del testo unico bancario – TUB (D.L. 13 agosto 2010, n. 141) il microcredito, riconosciuto dall’articolo 111, può diventare operativo. Un passaggio normativo fondamentale per gli operatori del settore”, commenta Ritmi, la Rete Italiana Microfinanza a cui anche Banca Etica aderisce.
Banca Etica, che a 15 anni dall’inizio dell’operatività ha deliberato quasi 3.000 microcrediti per un importo di 14 milioni di euro, è uno degli istituti bancari più attivi in Italia in questo settore.
“Insieme a Ritmi accogliamo positivamente il regolamento attuativo dell’articolo 111 che definisce il percorso da intraprendere per diventare operatori di microcredito” ha dichiarato il Presidente di Banca Popolare Etica.
Ci sono tuttavia alcuni limiti oggettivi nel quadro normativo che ostacolano il riconoscimento come operatori di microcredito di esperienze che avrebbero potuto seguire lo spirito delle cooperative di Mutua Auto Gestione (MAG).
Ad esempio “il limite di 200.000 euro di fatturato e di 5 anni di attività limita eccessivamente i potenziali beneficiari ed esclude le micro imprese in stato di crisi. Inoltre, è in contrasto con le altre prassi europee.
È positiva la volontà di far nascere un nuovo mercato di intermediari finanziari minori impegnati nella microfinanza con orientamento all’avvio di microimprese, liberandoli dalla possibile negativa contaminazione di finanziarie legate alla promozione del credito al consumo; come Banca Etica sono a disposizione per contribuire positivamente a questo percorso e auspichiamo che il Parlamento si impegni per una regolamentazione del microcredito, a partire dalle proposta di legge presentata dagli on. Preziosi e Causi, testo che ha visto l’importante contributo di Ritmi e di Banca Etica.