Dopo quattordici anni di divieto la pajata tornerà in tavola, quella “vera” della ricetta originale, che era stata abolita dai menu per effetto delle restrizioni sanitarie adottate nel 2001 contro l’emergenza del morbo della mucca pazza (Bse). A Bruxelles c’è stato infatti il voto favorevole del comitato permanente vegetali, animali, derrate alimentari e mangimi dell’Unione Europea che ieri sera ha votato per la modifica del regolamento comunitario n. 999/2001 sulle misure di prevenzione e controllo della Bse.
A darne notizia è Coldiretti, che oggi festeggerà a Roma con la preparazione di una “maxipajata”. “Un risultato importante per Consumatori, ristoratori, cuochi, macellatori e allevatori che oltre ad avere rilevanza sul piano gastronomico ha anche effetti su quello economico con la valorizzazione dell’allevamento italiano in un difficile momento di crisi”, ha affermato il presidente della Coldiretti nel sottolineare “il determinante impegno del Ministero della Salute”. La modifica dell’elenco degli organi a rischio, spiega l’associazione, consentirà di recuperare la colonna vertebrale e soprattutto il pacchetto intestinale, decisione che apre dunque la porta al ritorno del piatto tipico della tradizione romana.
“La decisione della Commissione Europea è una giusta conseguenza del fatto che – sostiene la Coldiretti – dal 2009 non si registrano casi di mucca pazza tra bovini in Italia per il rigido sistema di controlli e per le misure di sicurezza messe in atto anche con grandi sacrifici dagli allevatori. Una spinta decisiva al risultato è stata data dal giudizio positivo dell’Organizzazione mondiale per la sanità animale (Oie) che a fine maggio del 2013 nell’ambito dell’Assemblea generale ha adottato la risoluzione che aveva ufficialmente sancito per l’Italia un nuovo stato sanitario per l’encefalopatia spongiforme bovina (Bse), con il passaggio dal livello di rischio “controllato” a quello “trascurabile”, il piu’ basso. L’Italia, con Giappone, Israele, Olanda, Slovenia e Usa, fa parte della ristretta cerchia di 19 Paesi, sui 178 aderenti all’Oie, che – precisa la Coldiretti – hanno raggiunto la qualifica sanitaria migliore di rischio “trascurabile” per la mucca pazza (Bse)”.
Il nuovo regolamento passa ora al servizio giuridico della Commissione Europea per la traduzione in tutte le lingue e sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale entro 15- 20 giorni.