La mossa, tanto attesa, del Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi è arrivata: il programma di acquisti di titoli (inclusi i bond di Stato) ammonta a 60 miliardi di euro mensili e partirà a marzo prossimo, per concludersi (forse) a settembre 2016, quando il tasso d’inflazione della zona euro dovrebbe tornare al valore del 2% (a dicembre si è registrato un -0,2%). Il fine ultimo di quest’operazione è, infatti, la stabilità dei prezzi.
“Il programma – si legge in un comunicato ufficiale dell’Istituto di Francoforte – prevede che la BCE acquisti obbligazioni sovrane in aggiunta ai programmi già in essere per l’acquisto di attività del settore privato, allo scopo di far fronte ai rischi derivanti da un periodo troppo prolungato di bassa inflazione. Il Consiglio direttivo ha assunto questa decisione in una situazione in cui gli indicatori dell’inflazione effettiva e attesa per l’area dell’euro si sono per lo più spostati verso i minimi storici. Poiché potenziali effetti di secondo impatto sul processo di formazione di salari e prezzi rischiavano di influire negativamente sull’andamento dei prezzi a medio termine, tale situazione ha richiesto una risposta vigorosa di politica monetaria”.
Nella riunione di oggi la BCE ha anche deciso di lasciare invariati i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, su quelle marginali e sui depositi presso la banca centrale, rispettivamente allo 0,05%, allo 0,30% e al -0,20%.
Apprezziamo la misura presa dalla BCE e l’indipendenza dimostrata dalla banca centrale rispetto alle notizie dei giorni scorsi. Il QE che durerà ben 18 mesi libererà liquidità per circa 1.100 miliardi per il sistema bancario europeo. Per quanto riguarda l’Italia, insieme alle altre misure prese dalla Banca centrale europea ci auguriamo che vengano finalmente riaperti i canali di finanziamento per Imprese e Famiglie.