L’Autorità per l’energia ha trasmesso al Parlamento la Relazione annuale sull’attività di vigilanza svolta nel 2014 sul rispetto del divieto di traslazione della Robin Hood Tax, l’addizionale IRES a carico degli operatori del settore energetico.

Rispetto al 2011 sono 53 gli operatori – sul totale dei 401 vigilati per l’anno – che hanno fornito all’Autorità motivazioni non sufficienti ad escludere una possibile traslazione; le singole posizioni saranno ulteriormente approfondite nel corso del 2015. L’addizionale IRES versata da queste imprese ammonta a circa 192 milioni di euro e rappresenta l’entità massima di una possibile traslazione dell’imposta.

Per quanto il 2012 sono 51 su 387 i casi in cui è stata riscontrata una variazione positiva del margine dovuta ai prezzi praticati, (condizione che prevede l’invio di una richiesta di motivazione).

L’Autorità non ha avviato procedimenti individuali a causa dell’incertezza legata all’assenza di pronunce definitive del Giudice amministrativo che ha rinviato sine die la decisione sulla correttezza della metodologia di analisi adottata in precedenti simili provvedimenti.

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