Per i clienti vulnerabili (over 75, disabili e fragili economici) l’aggiornamento delle tariffe disposto dall’Arera parla di un aumento tariffario del 12% nel terzo trimestre 2024. Un aggravio di spesa pari a 65,5 euro su base annua (dal 1° luglio 2024 al 30 giugno 2025) rispetto alle tariffe del trimestre precedente. Su sollecitazione delle AA.CC., con la risoluzione approvata in X° Commissione alla Camera si è arrivati ad un compromesso che salva la possibilità per i clienti vulnerabili di aderire al Servizio a Tutele Graduali, per poter beneficiare dei risparmi, tra i 130 e i 140 euro in bolletta secondo le stime Arera!

Ora tali Utenti potranno transitare dal mercato tutelato alle tutele graduali e viceversa in modo semplice e veloce, contattando lo Sportello del consumatore di Arera a questo link https://www.arera.it/consumatori/il-servizio-a-tutele-graduali .

Il passaggio al fornitore in STG comporterà il trasferimento in automatico anche dell’IBAN per coloro che hanno attivo il pagamento automatico delle bollette dal conto (SDD – Sepa).

Resta tuttavia la contraddizione, che dovrà essere risolta, per la quale l’Utente delle tutele graduali e l’Utente del mercato libero serviti dalla stessa Azienda fornitrice di energia pagheranno due tariffe diverse il cambio del medesimo servizio: una anomalia che, nei prossimi mesi, potrebbe portare ad una valanga di ricorsi contro le società energetiche!

L’Osservatorio MDC FVG rimarca che il rialzo del 12% era atteso, considerati i rialzi nei mercati all’ingrosso e la stagionalità, ossia i maggiori consumi elettrici estivi dovuti all’accensione dei condizionatori.

La buona notizia è che scende la quota di commercializzazione fissa annua da 58,40 a 41 euro. Una riduzione che peraltro potrebbe rimanere anche nei prossimi trimestri.

Ora lo sconto fisso annuo per chi il 1° luglio passerà al Servizio a Tutele Graduali (STG) scende da 131,40 euro a 113 euro rispetto al Servizio di Maggior Tutela, ma sia chiaro che per i non vulnerabili che ora si trovano nel mercato libero, il grande vantaggio di rientrare nel mercato di tutela entro la mezzanotte di domenica 30 giugno resta immutato!.

Non è, infatti, l’STG a salire di prezzo ma è la Tutela a diventare più conveniente. Il divario tra STG e libero, insomma, resta identico e molto redditizio, specie se si considera che attualmente il mercato libero non ha offerte più vantaggiose né della tutela né tanto meno del futuro Stg.

Sul mercato libero dell’energia le tariffe della luce risultano in media più alte del 47,7% rispetto al mercato tutelato, mentre a Maggio sono rientrati nella maggior tutela meno di 14 mila utenti. “La campagna informativa sulla fine del mercato tutelato dell’energia elettrica si conferma un flop”!.

I Consumatori già passati al mercato libero possono, entro il 30 giugno, rientrare nel mercato tutelato per godere di tale vantaggio economico, ma in pochi lo sanno: i numeri forniti da Arera, infatti, certificano come a maggio 2024 solo 13.823 utenti abbiano abbandonato il mercato libero per rientrare nel mercato tutelato (7.752 ad aprile, 5.239 a marzo).

Il Pres. MDC FVG, R.G. Englaro, sottolinea: il paradosso è che tutto questo accade mentre il mercato libero si dimostra meno conveniente rispetto al tutelato. Secondo dati Arera, a marzo 2024 la media delle offerte sul mercato libero effettivamente scelte dai consumatori presentava una tariffa pari a 0,33 euro al kWh per i contratti a prezzo fisso e 0,32 euro/kWh per quelli a prezzo variabile, contro 0,22 euro/kWh del mercato tutelato.

Tradotto in soldoni la bolletta media della luce per una Famiglia del mercato libero con consumi pari a 2.700 kWh annui si attesta a 891 euro all’anno in caso di prezzo fisso e 864 euro per il prezzo variabile, contro una media di 594 euro annui sul mercato tutelato. Le tariffe sul mercato libero risultano così più care in media del 47,7% rispetto a quelle in vigore sulla maggior tutela, con una maggiore spesa che per i contratti a prezzo fisso sfiora in media i +300 euro annui (+297 euro, per l’esattezza).

Questi numeri «certificano il fallimento della campagna informativa condotta da Acquirente unico sulla fine del mercato tutelato dell’energia e la vittoria del teleselling selvaggio sulla convenienza e sulla concorrenza. I consumatori non sanno né che il mercato tutelato è meno caro del libero, né che dal prossimo 1 luglio potranno godere di ulteriori risparmi in bolletta grazie alle tutele graduali!

Gli stessi Operatori dell’energia che gestiranno il Servizio a Tutele Graduali e che sono presenti anche sul mercato libero si sono ben guardati dall’informare i propri clienti circa i vantaggi del nuovo regime, consapevoli che i profitti garantiti sul libero mercato sono sensibilmente più alti di quelli che proverranno dal nuovo regime che scatterà a luglio.

Questo palesa quanto sia carente la competitività di un mercato che, sebbene esista da 10 anni, ancora non è riuscito ad accrescere al proprio interno concorrenza, correttezza e trasparenza.

Senza proroga per la fine del mercato tutelato, serve una norma che permetta e chi è nel mercato libero di «entrare in modo diretto nel servizio a tutele graduali, anche dopo la data del 30 giugno!

Purtroppo, da gennaio a oggi, con l’imminente fine del mercato tutelato della luce, che scade il 30 giugno, le chiamate moleste si sono moltiplicate a dismisura. Per questo, urge un giro di vite del Legislatore che, in materia di luce, gas e telefonia, le materie più critiche, deve togliere valore ai contratti fatti per telefono ripristinando per tutti il sistema dell’opt-in, ossia il regime valido fino al 2009 che proibiva di telefonare a qualcuno se non aveva dato prima il suo espresso consenso a essere chiamato, ossia l’opposto di quanto accade ora (opt-out).

Ad Arera abbiamo chiesto che nell’imminente aggiornamento del codice di condotta commerciale dei Venditori sia introdotto l’articolo che in caso di contratti non richiesti conclusi anche a distanza (teleselling) disconosciuti dal Consumatore finale, si prevede l’esonero dall’obbligo di fornire qualsiasi prestazione corrispettiva nelle forme e nelle modalità previste dall’art. 66 quinquies del Codice del Consumo e il diritto ad ottenere il pagamento di una penale pari al 10 per cento dell’ammontare contestato e non dovuto e, comunque, per un importo non inferiore a 100 euro. Questa misura è fondamentale per proteggere i consumatori da pratiche commerciali aggressive e per dissuadere i venditori dall’utilizzo di pratiche scorrette.

Il Pres. MDC FVG sottolinea la necessità di avviare il mercato dell’energia verso il cambiamento.

Le pratiche scorrette troveranno terreno fertile fino a quando non verrà rivoluzionato il sistema di determinazione del prezzo dell’energia. È necessario introdurre un costo onnicomprensivo per kilowattora, simile a quanto avviene per i carburanti. Solo in questo modo non ci sarà spazio per la mancanza di trasparenza. Un ulteriore aspetto critico emerso dal monitoraggio dell’Antitrust riguarda i claim ambientali. È grave che le informazioni fornite sulle azioni ambientali non siano circostanziate e certificate. Chi sceglie energia venduta come green deve poter fare affidamento su informazioni affidabili. Altrimenti, la transizione energetica rischia di diventare un bluff.

Per impedire che Gestori possano gestire arbitrariamente prezzi e condizioni contrattuali, a scapito degli Utenti, riteniamo sia altresì preminente modificare l’elenco dei Venditori istituendo un vero Albo vigilato dall’Autorità, per garantire la qualità del servizio e la correttezza commerciale degli Operatori, nonché sanzioni efficaci in caso di violazioni degli obblighi. Chi vende energia “bene primario” deve essere un soggetto solido, affidabile e corretto!.

Ct._Mercato Elettrico_Liberalizzazione dal 01.07.2024 + Tab. Gestori STG ARERA

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