L’Osservatorio Prezzi del Movimento Difesa del Cittadino (MDC FVG) ha visionato le ultime stime Istat in cui rallentano in termini tendenziali i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona – il carrello della spesa, che passano da +9,4% a +8,3%. I prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto scendono da +6,9% a +6,6%.
L’inflazione non cala abbastanza, e con un tasso al +5,3% una Famiglia tipo si ritrova a spendere +1.505 euro all’anno a causa degli aumenti dei prezzi, spesa che sale a +1.975 euro all’anno per un nucleo con due figli!.
Il paniere anti-inflazione varato ieri, infatti, non appare assolutamente in grado di far scendere i prezzi e tutelare i redditi delle Famiglie, perché lascia a commercianti e industria la facoltà di scegliere quali beni scontare e a quali condizioni; secondo gli approfondimenti dell’Osservatorio MDC FVG, se già oggi prendiamo i dati Istat di agosto 2023 e li confrontiamo, non con quelli di agosto 2022 ma con quelli di ottobre 2022, l’inflazione precipita dal +5,4% tendenziale comunicato dall’Istat a +1,2%, 4,5 volte in meno, pur essendo i prezzi di agosto 2023 esattamente gli stessi. Analogo miraggio si ha anche per i Prodotti alimentari e le bevande analcoliche, la cui inflazione nel mese di agosto 2023 passa da +9,9% a +5,6%, a seconda che la confrontiamo con agosto 2022 o con ottobre 2022. Se a questo si aggiunge che l’inflazione sta rallentando di mese in mese, che a giugno e luglio quella congiunturale era già pari a zero, il quadro si completa e la riduzione, da qui a ottobre, potrà essere ancora maggiore, indipendentemente dal Patto anti-inflazione.
Una rappresentazione plastica per le Famiglie che faticano ad arrivare a fine mese: ci si approfitta del fatto che a ottobre dello scorso anno si era raggiunto il record dell’inflazione, +11,8% contro il +5,4% tendenziale di agosto 2023, meno della metà, per poter cantare vittoria e gridare al successo del trimestre anti-inflazione, dato che, nel confronto tra ottobre 2023 e ottobre 2022, sarà inevitabile un crollo dell’inflazione.
Il Segretario MDC FVG, Dino Durì, precisa: la bolletta della luce per la famiglia tipo in tutela aumentando del +18,6% nel quarto trimestre del 2023 costituisce un colpo di grazia per chi già fatica a fare la spesa quotidiana e a fronteggiare il carovita.
Secondo le stime presuntive dell’Osservatorio MDC FVG, per una Famiglia tipo in tutela il +18,6% significa spendere 120 euro in più su base annua, La spesa totale nei prossimi dodici mesi (non, quindi, secondo l’anno scorrevole, ma dal 1° ottobre 2023 al 30 settembre 2024, nell’ipotesi di prezzi costanti) sale così a 760 euro, che sommati ai 1260 del gas, determinano una stangata complessiva pari a 2020 euro; inoltre se il prezzo della luce sale del 18,6% rispetto a quello attuale, rispetto ai tempi pre-crisi, ovvero nel confronto con il periodo ottobre – dicembre 2020, il rialzo è astronomico: +47,3%. Rispetto alla spesa complessiva del 2020, pari a 485 euro, ora si pagheranno 279 euro in più, +57 per cento!.
Per questo avevamo chiesto al Governo di ripristinare l’azzeramento degli oneri di sistema per la luce tolti a partire da aprile, e non solo quelli per il gas. Questo avrebbe consentito un risparmio di 88 euro su base annua per una famiglia tipo e di far scendere il rialzo di oggi dal 18,6% al 4,9 per cento. Ora proroghino almeno per un anno la scadenza del mercato tutelato, visto che i rialzi nel libero sono ancora peggiori e che alle casse dello Stato non comporta gravami di sorta. Diversamente, concederebbero l’ennesimo benefit a quelle Compagnie energetiche che non hanno nemmeno pagato tutte le tasse sugli extraprofitti!.
Il Pres. MDC FVG, R.G. Englaro, sottolinea: La firma del patto anti-inflazione ha suggellato, di fatto, un’alleanza tra Governo e Imprese che non apporterà reali benefici alle famiglie perchè esistono ancora troppe incognite sull’accordo, dal ruolo dell’industria alla scontistica, passando per la composizione stessa del paniere; il prossimo 4 ottobre chiederemo, nello specifico dell’accordo salva-spesa, di poter verificare la reale entità degli sconti praticati ai consumatori, le adesioni sul campo da parte di commercio e distribuzione e i vantaggi concreti per le famiglie, nonchè di monitorare la composizione e l’andamento del paniere;
di fronte a prezzi che sono incrementati del 50% e più, negli ultimi mesi, o addirittura raddoppiati rispetto a un anno fa, il Governo, senza neppure consultare le Associazioni dei Consumatori, pensa di risolvere le difficoltà delle famiglie e rilanciare la domanda interna con il bollino anti-inflazione, anziché adottare misure in grado di sostenere le Famiglie e contenere i rincari, attraverso le seguenti azioni:
– riduzione delle accise sui carburanti e ripristino dei crediti d’imposta e degli sconti sugli oneri di sistema di luce e gas, visto che queste voci, essendo costi di distribuzione e di produzione di tutte le Imprese, hanno poi effetti moltiplicativi a cascata su tutti i prezzi dei beni finali, a cominciare dai prodotti alimentari;
– la rimodulazione dell’Iva sui generi di largo consumo e la riforma delle accise e degli oneri di sistema sui beni energetici e carburanti;
– la costituzione di Comitati di sorveglianza sui prezzi a livello territoriale con la partecipazione delle Associazioni dei Consumatori;
– con la Commissione di allerta rapida, si costruisca un paniere con prodotti di largo consumo vero e che non si lasci invece libertà di scelta, dietro la strumentalità della libera concorrenza, alle singole Catene distributive.
lo Sportello SOS Consumer MDC FVG
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