Mutui in valuta estera: le operazioni di cambio per questi mutui non costituiscono servizi di investimento quindi non sono soggette alle norme di tutela dei consumatori, previste dal diritto dell’Unione Europea. E’ quanto precisa oggi la Corte di Giustizia dell’UE in una sentenza che interviene nella controversia tra due coniugi ungheresi e la banca con cui hanno stipulato un contratto di credito al consumo per l’acquisto di un’automobile. Per ottenere un tasso d’interesse più favorevole rispetto a quello offerto per i mutui in fiorini ungheresi, i coniugi hanno optato per un mutuo in valuta estera, esponendosi così al rischio di un apprezzamento di tale valuta rispetto al fiorino nel corso del periodo di rimborso.
Il giudice ungherese chiede alla Corte di giustizia se la concessione di un mutuo in valuta estera possa essere considerato come prestazione di un servizio di investimento, al quale si applicano le disposizioni della direttiva UE e se la violazione di queste disposizioni comporti la nullità del contratto di mutuo.
La Corte precisa che operazioni di cambio realizzate nell’ambito della concessione di un mutuo in valuta ester, come quello in esame, costituiscono attività puramente accessorie alla concessione e al rimborso del prestito. Infatti, queste operazioni fungono unicamente da modalità di esecuzione di queste due obbligazioni essenziali del contratto di mutuo. Poiché il mutuatario mira solamente ad ottenere fondi in previsione dell’acquisto di un bene o di un servizio e non a gestire un rischio di cambio o a speculare sul tasso di cambio di una valuta estera, queste operazioni non hanno lo scopo di realizzare servizi di investimento. E in virtù della direttiva tali operazioni non costituiscono neppure, di per sé, servizi siffatti.
La Corte conclude, con riserva di verifica da parte del giudice del rinvio, che le operazioni di cambio nell’ambito di mutui in valuta estera come quello descritto non costituiscono servizi di investimento, di modo che la concessione di un tale mutuo non è soggetta alle disposizioni della direttiva relative alla protezione dei consumatori.