Sono tempi bui per il settore alimentare. Contraffazioni e frodi sono dietro l’angolo e l’incertezza dei consumatori, spesso privi degli strumenti adeguati per conoscere i prodotti e soprattutto la loro qualità, è sempre maggiore. Per questo, dopo lo scandalo dell’Olio extravergine “che tale non era”, deve far rumore quanto emerso oggi nel campo del biologico: la Finanza ha sequestrato 3800 tonnellate di falso riso biologico. Falso, perché i Produttori usavano diserbanti non ammessi nelle colture biologiche.
Come spiega un lancio Ansa, la Finanza ha sequestrato 3.800 tonnellate di falso riso biologico e denunciato i titolari di sei aziende agricole del Vercellese per frode in commercio. L’accusa: i Produttori usavano diserbanti, che invece non dovrebbero essere impiegati nell’agricoltura biologica, per aumentare la resa per ettaro. Quella che si profila è l’ennesima truffa ai danni dei consumatori: il riso che compravano come bio era in realtà coltivato secondo metodi tradizionali. Di più alto c’era però il prezzo, sicuramente più elevato per il riso biologico rispetto a quello prodotto con metodi tradizionali.