Il diritto alla protezione dei dati non può essere compromesso da forme di sorveglianza e accesso indiscriminato attuato da altri Stati. E ora, dopo la pronuncia della Corte di Giustizia, serve “una risposta coordinata a livello europeo” da parte dei Garanti Privacy nazionali. Così il presidente del Garante per la privacy Antonello Soro alla sentenza della Corte di Giustizia Europea riguardo alla causa che ha visto contrapposti lo studente austriaco Maximilian Schrems e l’Autorità irlandese per la protezione dei dati in un caso relativo a Facebook. La Corte ha stabilito oggi che gli stati europei possono sospendere il trasferimento dei dati degli iscritti europei a Facebook verso gli Stati Uniti perché questi non offrono “un livello di protezione dei dati personali adeguato”. Al social network si potrà dunque vietare di conservare negli Usa i dati personali degli iscritti.

“Con questa sentenza la Corte di Giustizia Europea rimette al centro dell’agenda degli Stati il tema dei diritti fondamentali delle persone e la necessità che questi diritti, primo fra tutti la protezione dei dati, vengano tutelati anche nei confronti di chi li usa al di fuori dei confini europei – La Corte ha riaffermato con forza che non è ammissibile che il diritto fondamentale alla protezione dei dati, oggi sancito dalla Carta e dai Trattati UE, sia compromesso dall’esistenza di forme di sorveglianza e accesso del tutto indiscriminate da parte di autorità di Paesi terzi, che peraltro non rispettano l’ordinamento europeo sulla protezione dei dati. E’ importante peraltro sottolineare – continua Soro – che questa sentenza, insieme ai recenti pronunciamenti della giurisprudenza europea, conferma come la Corte sempre più spesso intenda richiamare le istituzioni europee e gli Stati membri ad un rispetto reale e concreto dei principi sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Ue”.

“E’ chiaro ora – conclude il Presidente del Garante per la Privacy – che occorre una risposta coordinata a livello europeo anche da parte dei Garanti nazionali, e in queste ore si stanno valutando le modalità più efficaci per individuare linee-guida comuni”.

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