Il nuovo regime sui prodotti biologici emerso dal Consiglio dell’Unione europea raccoglie pareri tiepidi. L’Alleanza delle cooperative italiane parla di “luci e ombre” nella riforma, mentre l’associazione dei consumatori Codici parla di un nuovo bio che sarà “meno bio” perché “la riforma dei controlli che dovrebbe essere varata prossimamente in sede europea non assicura la veridicità della produzione priva di pesticidi e contaminazioni chimiche!”.

I punti principali su cui si è trovato l’accordo nei giorni scorsi riguardano una modifica del regime di importazione dei prodotti biologici, con l’introduzione del regime di conformità, e l’introduzione del certificato di gruppo per facilitare l’accesso alle piccole aziende produttrici. Allo stesso tempo, la stessa Italia ha chiesto di migliorare il testo rendendo più stringenti le procedure di controllo in caso di contaminazioni di sostanze non ammesse nei prodotti biologici. Su questo punto la proposta non è stata infatti considerata soddisfacente.

“Il compromesso sulla riforma del biologico che è stato firmato dal Consiglio dei Ministri Agricoli della Ue sotto la Presidenza lettone presenta a nostro avviso luce ed ombre – commenta il Coordinatore del Settore biologico dell’Alleanza delle cooperative agroalimentari, A. Bertoldi, in merito alla riforma dell’agricoltura biologica che si appresta ora a passare all’esame del Parlamento Europeo –  Positivo è senz’altro l’aver raggiunto due risultati rilevanti: il mantenimento delle norme sui controlli all’interno del regolamento del biologico e l’applicazione del regime di conformità, in base al quale le stesse norme produttive europee saranno applicate anche nei Paesi importatori con i quali verranno via via sottoscritti accordi di reciprocità”. “L’accordo siglato a Lussemburgo – prosegue Bertoldi – non ci trova tuttavia pienamente soddisfatti perché lascia tuttora irrisolta la questione della presenza di sostanze e prodotti non autorizzati nei prodotti biologici, materia sulla quale manca di fatto un’armonizzazione a livello comunitariodal momento che solo l’Italia e pochi altri Paesi hanno deciso di fissare per legge una soglia massima di contaminazione”.

Per alcune AA.CC. l’accordo che è stato raggiunto non rappresenta una buona notizia per i Consumatori che vedono e cercano nel biologico la risposta a una domanda di alimentazione sostenibile. La riforma dei controlli che dovrebbe essere varata prossimamente in sede europea non assicura infatti la veridicità della produzione priva di pesticidi e contaminazioni chimiche!.

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