L’Osservatorio del Movimento Difesa del Cittadino FVG, ha analizzato nell’ultimo periodo l’andamento dei tassi di interesse sui mutui che iniziano a scendere, dopo due anni di aumenti costanti seguiti alle decisioni di politica monetaria della BCE.
Nei giorni scorsi la Bce ha deciso di ridurre di 25 punti base il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale, tasso mediante il quale orienta la politica monetaria. Di conseguenza il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale sarà ridotto al 3,25%. I tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale saranno ridotti rispettivamente al 3,40% e al 3,65%. Le modifiche sono entrate in vigore il 12 u.s..
La decisione della Banca Centrale Europea (BCE) di tagliare i tassi di interesse al 3,25% rappresenta una boccata di ossigeno per migliaia di Famiglie alle prese con il carovita e l’inverno caldo di bollette energetiche in decollo verticale ma rimane l’allarme sovraindebitamento anche in F.V.G con 222 Milioni di finanziamenti non rimborsati, e per colmare i rialzi imposti dalla BCE negli ultimi due anni il percorso è ancora in divenire, basti analizzare alcune tipologie di mutuo a tasso variabile la cui maggiore spesa ha raggiunto nel 2024 i 5mila euro l’anno rispetto ai tassi medi di fine 2021!.!.
Il Pres. MDC FVG, R.G. Englaro, ribadisce: Servono garanzie in favore dei Cittadini che hanno acceso un finanziamento in quanto l’indebitamento medio in Friuli V.G. si attesta a 36.218 euro; la situazione del Friuli V.G. ha rilevato che il 48,4% della popolazione maggiorenne ha crediti attivi, sia mutui che prestiti, e il 27,8% di questa fetta ha un mutuo. E non è certo casuale se, nell’ultimo anno, ben 1 Famiglia su 5 con un mutuo a tasso variabile ha dichiarato difficoltà nel pagamento delle rate!.
Sul fronte della riduzione del debito portiamo avanti l’assistenza con gli Sportelli SOS Debiti presenti in tutte le 4 Province del F.V.G..
Il Resp. Settore Credito MDC FVG, S.O. Colosimo: Due anni di continui aumenti hanno pesato sui bilanci delle Famiglie. Di quanto? Le rate dei mutui sono aumentate di centinaia di euro al mese.
Per un mutuo a tasso variabile da 150.000 euro della durata di 25 anni, la spesa annua è aumentata di 4.380 euro rispetto al 2021, con una rata mensile che è cresciuta di 365 euro – Per un mutuo di 125.000 euro, la rata mensile è aumentata di 270 euro, con un costo annuo aggiuntivo di 3.240 euro. I nuovi mutui a tasso variabile, nel 2023, hanno superato il 6%, rispetto allo 0,6% di fine 2021. La media attuale si attesta al 3,67%, il che significa che per un prestito da 150.000 euro a 20 anni la rata è di 1.180 euro al mese, con un incremento di 515 euro (+77,4%) rispetto ai 665 euro di due anni fa.
Ora, con il lieve ribasso deciso dalla BCE, il tasso sui mutui del 3,40% rispetto al 5% dello scorso anno determina a regime un risparmio, sulle tipologie di mutuo più diffuse, compreso tra i 13 e i 30 euro al mese. I calcoli sono stimati sull’impatto sulle spese di una famiglia che ha accesso un finanziamento a tasso variabile per l’acquisto della prima casa.
Per un mutuo a 20 anni di importo compreso tra i 100mila e i 200mila euro, il risparmio sulla rata mensile è pari ad una minore spesa annua tra -155 e -325 euro – Se il finanziamento ha una durata di 30 anni, il taglio dei tassi dello 0,25% produrrà un risparmio medio tra -180 e -360 euro annui.
Per un mutuo da 125mila euro a 25 anni, invece, un analogo taglio si traduce in un risparmio di circa 205 euro su base annua.
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Ct._Caro Mutui, IV° Taglio Tassi BCE_Dic. 2024_Osservatorio MDC FVG