La Segreteria reg.le MDC FVG ha appreso pocanzi che, in Commissione Bilancio Senato è stato bocciato l’emendamento sulla proroga del taglio del canone Rai, da 90 a 70 euro, con 12 contrari e 10 a favore!. Forza Italia ha votato contro insieme all’opposizione!!!.
Il canone di abbonamento alla televisione è dovuto da chiunque abbia un apparecchio televisivo, e dal 2016 è stata introdotta la presunzione di detenzione dello stesso apparecchio nel caso in cui esista un’utenza per la fornitura di energia elettrica nel luogo in cui una persona ha la propria residenza anagrafica!.
Il Pres. MDC FVG, R.G. Englaro, sottolinea: considerato che nel nuovo scenario del mercato televisivo nazionale, la RAI concorre parimenti alle altre TV commerciali attraverso la raccolta pubblicitaria, atteso che i Cittadini vorrebbero poter fruire, in tal senso, di un servizio pubblico di alta qualità, imparziale, indipendente da logiche di partito e privo di pubblicità assillanti, gli investimenti sostenuti dalla TV di Stato per la capacità trasmissiva, dovrebbero essere spostati a carico della fiscalità generale e non certo a carico dei titolari di utenza elettrica per uso domestico residenziale i quali sono quindi tenuti al pagamento del canone mediante addebito nella fattura della luce – ergo le Famiglie a partire dal 2025 dovranno mettere in conto una maggiore spesa annua a titolo di canone!.
Rispetto alla riscossione in bolletta, inoltre, vi è un’importante e sostanziale differenza: non esiste alcun legame con l’abitazione, luogo in cui il televisore trova posto classicamente.
Per lo Sportello SOS Cartelle Esattoriali MDC FVG, si tratterebbe, inoltre, dell’ennesimo tentativo di riscuotere importi che non si riesce ad esigere/escutere altrimenti (visto l’elevato tasso di evasione relativo al pagamento del canone in alcune aree del Paese).
In questo caso si dimostra una particolare severità nei confronti della riscossione a carico dei Cittadini, più volte messa da parte quando c’è da discutere di condoni o tassazione a carico delle Imprese!.
Da ultimo, l’abbonamento per la radiodiffusione introdotto nel 1938, divenuto canone Rai, tributo alquanto detestato dalla maggioranza dei Cittadini, dovrebbe essere abolito almeno per chi ha redditi bassi con una soglia di esenzione reddituale per il pagamento almeno a 15 mila euro annui, attualmente biasimevolmente pari a 8 mila euro annui (soglia di povertà assoluta), senza limitarla a chi ha compiuto 75 anni, come se l’età fosse correlata alla povertà!!.
Ct._Canone RAI ripristinato a 90 €._tributo da abolire_MDC FVG