Dal 1° gennaio i Fornitori di energia hanno la facoltà di applicare un onere a carico dei clienti domestici e le piccole imprese che intendono esercitare il recesso prima dello scadere del contratto nel caso di offerte a prezzo fisso e se la durata del prezzo o del contratto è per un tempo determinato (solitamente 12 o 24 mesi).
Nuova vessazione ai danni degli Utenti commenta il Segretario reg.le di MDC FVG, Dino Durì, il quale esprime un giudizio molto critico sulle recenti misure introdotte da ARERA che prevedono l’imposizione di penalità per il recesso anticipato da contratti di fornitura di energia elettrica e gas, sopratutto in una fase di transizione dal mercato tutelato a quello cosiddetto libero, con la cessazione, il 10 gennaio, delle tutele previste per il gas e, il 1° luglio, per l’elettricità, ingenerando ripercussioni economiche per i Consumatori, impedendo loro di passare ad altro Operatore con tariffe più vantaggiose pena il pagamento di questo ennesimo balzello!.
Abbiamo reiterato invano la richiesta a Governo e Parlamento, depositando le osservazioni al disegno di legge sulla concorrenza appena varata, di abrogare l’art. 7, comma 5 del Decreto Legislativo n. 210 dell’8 Nov. 2021, che prevede che il Fornitore di energia elettrica possa far pagare ai Clienti una somma di denaro in caso di recesso anticipato da un contratto di fornitura a tempo determinato o a prezzo fisso, ma, ns. malgrado, il Parlamento non ha inteso accogliere tale istanza, dimostrando di voler favorire le Compagnie energetiche che stanno facendo extraprofitti milionari a detrimento delle Famiglie, in contrasto alla libera concorrenza che prevede la perfetta mobilità del Consumatore!.
Il Pres. MDC FVG, R.G. Englaro, sottolinea: le penalità imposte contrastano con il principio di un mercato veramente libero, limitando di fatto la mobilità dei Consumatori e favorendo gli Operatori a scapito degli Utenti finali come già accaduto nel mercato della telefonia mobile. Per il Movimento Difesa del Cittadino si tratta di un vero e proprio regalo alle principali Società energetiche che fa il paio con l’aumento in bolletta dell’IVA sul gas visto che il Governo non ha prorogato l’applicazione dell’aliquota ridotta al 5% fino al 31 dicembre 2023.
Dal 1° gennaio 2024, per il gas metano per usi civili e industriali, comprese le forniture di servizi di teleriscaldamento e le somministrazioni di energia termica prodotta con gas metano in esecuzione di un contratto di servizio energia (allegato II, dlgs 30 maggio 2008 n. 115), si tornerà ad applicare l’aliquota IVA ordinaria, che va dal 10 al 22%.
Per il gas impiegato in usi civili si applica l’aliquota ridotta al 10% solamente ai primi 480 metri cubi all’anno, poi la percentuale è al 22%!.
Il Movimento Difesa del Cittadino si impegna dunque a vigilare attentamente sull’evoluzione della situazione, supportando i diritti dei Consumatori e opponendosi a misure che possano compromettere la loro libertà di scelta e la sostenibilità economica, valutando la possibilità di una class action per conto di tutti gli Utenti dell’energia ingiustamente danneggiati dalla penale in vigore!.
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