La Segreteria reg.le MDC FVG ha appreso, ieri sera, che il CdM del Governo ha annunciato il calo dell’importo del canone annuo della Rai, che viene pagato in dieci rate, da 90 a 70 euro, tra le iniziative previste dalla manovra 2024!!.
Il Pres. MDC FVG, R.G. Englaro, sottolinea: considerato che nel nuovo scenario del mercato televisivo nazionale, la RAI concorre parimenti alle altre TV commerciali attraverso la raccolta pubblicitaria, atteso che i Cittadini vorrebbero poter fruire, in tal senso, di un servizio pubblico di alta qualità, imparziale, indipendente da logiche di partito e privo di pubblicità assillanti, gli investimenti sostenuti dalla TV di Stato per la capacità trasmissiva, dovrebbero essere spostati a carico della fiscalità generale e non certo, secondo un’ipotesi più fantasiosa di alcuni Politici, di agganciare il canone alle Utenze di telefonia mobile “ai nuovi device” (107 milioni sono attive oggi in Italia)!!.
Oltremodo, un’ipotesi del tutto impraticabile, per gli stessi motivi per cui abbiamo sempre contestato l’applicazione del canone in bolletta: la necessità di tenere separati servizi che, per natura, contenuto e modalità di fruizione sono differenti tra loro. L’unione non farebbe che aggravare la complessità delle Fatture che i Cittadini devono “decifrare”, complicando loro la vita in caso di contestazioni di addebiti non dovuti!.
Rispetto alla riscossione in bolletta, inoltre, vi è un’importante e sostanziale differenza: non esiste alcun legame con l’abitazione, luogo in cui il televisore trova posto classicamente.
Per lo Sportello SOS Cartelle Esattoriali MDC FVG, si tratterebbe, inoltre, dell’ennesimo tentativo di riscuotere importi che non si riesce ad esigere/escutere altrimenti (visto l’elevato tasso di evasione relativo al pagamento del canone).
In questo caso si dimostra una particolare severità nei confronti della riscossione a carico dei Cittadini, più volte messa da parte quando c’è da discutere di condoni o tassazione a carico delle Imprese!.
Da ultimo, l’abbonamento per la radiodiffusione introdotto nel 1938, divenuto canone Rai, tributo alquanto detestato dalla maggioranza dei Cittadini, dovrebbe essere abolito almeno per chi ha redditi bassi con una soglia di esenzione reddituale per il pagamento almeno a 15 mila euro annui, attualmente biasimevolmente pari a 8 mila euro annui (soglia di povertà assoluta), senza limitarla a chi ha compiuto 75 anni, come se l’età fosse correlata alla povertà!!.
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