Anche per i Presidenti del Movimento Difesa del Cittadino del F.V.G., Veneto e Piemonte, R.G. Englaro, M. Moschini e C. Tacchini, l’emendamento redatto dai Parlamentari della Lega, On.li Ottaviani, Barabotti, Comaroli, Frassini, è carente su alcuni punti dirimenti e, conseguentemente, hanno sottoscritto ed approvato la lettera, allegata alla presente, che in data 08 u.s., è stata consegnata -a mano- da una Delegazione, delle Associazioni aderenti l’iniziativa, ai Gruppi Parlamentari di Camera e Senato!.

L’emendamento, che pare essere “blindato” dalla maggioranza, prevede che il Fondo Indennizzo Risparmiatori, che riguarda oltre 140 mila Risparmiatori coinvolti (Banche Pop. Venete, Carige, Etruria, ect….) resti operativo fino a tutto aprile del 2024 e proroga al 31 ottobre la scadenza, per gli aventi diritto che hanno già presentato domanda di erogazione dell’indennizzo, per integrarla, anche ove già definita, pure al fine di sanare eventuali mancanze o errori, o comunque deficienze.

In sostanza, si prorogano i tempi per le domande da sanare mentre rimane aperta la questione dell’incremento degli indennizzi già erogati, prelevando dall’avanzo del FIR: una possibilità stabilita sin dal 2018 con la  legge n. 145 di cui all’articolo 1, commi 496 e 497, e che gli azionisti attendono da tempo si concretizzi, dato che la dotazione del fondo è rimasta elevata (oscilla tra 400/500 milioni).

Un mese fa, il Ministro Giancarlo Giorgetti aveva prefigurato la possibilità di accedere ad un’ulteriore  5-10% di incremento dell’indennizzo originario (30%) e, in effetti, l’emendamento va in questa direzione
prevedendo che quella quota debba (e non più solo possa) essere incrementata, con erogazione al termine della definizione di tutte le posizioni.

Il Pres. MDC FVG, R.G. Englaro, precisa: su questo punto le Associazioni che tutelano i Risparmiatori chiedono – unitariamente e con fermezza – una modifica sostanziale dell’emendamento, ovvero che l’erogazione degli incrementi percentuali per gli azionisti arrivi entro la fine di quest’anno, senza attendere che vengano definite anche le posizioni “ritardatarie” o che hanno subito uno stop per qualche motivo da parte della Commissione.

Più pragmaticamente, la percentuale del 30 per cento deve essere incrementata entro il 31.12.23 con il residuo di ciascuno degli Anni 2019, 2020 e 2021, detratte le somme complessivamente erogate per l’indennizzo secondo il piano di riparto, nel pieno rispetto dei limiti di spesa, della dotazione finanziaria del FIR e fino al suo esaurimento, fermo restando quanto previsto al comma 499.

COMUNICATO.FIR_in consegna a mani ai Gruppi Parlamentari il g. 08.06.2023

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