Nel 2023 una Famiglia spenderà in media 378,70 euro per la bolletta idrica, con un aumento del 4,27%.
Oltre il 40% dell’acqua va dispersa anche in F.V.G.

L’Osservatorio Prezzi del Movimento Difesa del Cittadino (MDC FVG) ha rilevato che in Italia la dispersione idrica raggiunge il 42,2% come territorio complessivo nazionale ma in alcune aree del Paese si disperde più della metà dei volumi d’acqua immessi in rete, quantificabile in 157 litri al giorno per abitante!
Il Friuli Venezia Giulia con il 42,0%, è in linea con il dato nazionale ma molto distante da quello migliore della Valle d’Aosta che registra il valore minimo del 23,9%! In circa una Regione su quattro le perdite sono inferiori al 35%!

Fra i 4 capoluoghi di provincia spicca in negativo il dato di Gorizia, dove la dispersione idrica assume dimensioni anche superiori al 44%; in positivo Pordenone con appena il 14%, mentre Trieste si attesta al 39% e Udine al 24%.

Un altro tema è quello del consumo/spreco di acqua. I Cittadini italiani sono quelli che in Europa consumano più acqua: la media europea è di 120 litri per persona al giorno e quella italiana è di ben 236!; il Friuli V.G. risulta nella media con Trieste a 148 Lt., Udine a 165 Lt., Pordenone a 152 Lt. e Gorizia a 151 Lt.

Il Pres. MDC FVG, R.G. Englaro, sottolinea: saranno riviste al rialzo le tariffe per l’utente finale, anche per il 2023. Serviranno per coprire le spese di manutenzione della rete idrica.

Le percentuali di incremento sono diverse per ognuno dei sette gestori regionali. Andranno da un minimo dell’ 1,5% fino ad un massimo del 6-7%. Aumenti si tradurranno con un aumento per le Famiglie che potrà andare da 10 a 25 euro all’anno. Rincari che comunque restano sotto la soglia decisa dall’Authority nazionale e sono stati validati dall’autorità unica per i servizi idrici e i rifiuti “AUSIR”: 10 euro a trimestre, ad esempio, nel Goriziano. Per l’Acquedotto del Friuli Centrale, una Famiglia media pagherà sui 300 euro l’anno, invece dei circa 270-280 euro attuali. La tariffa dell’acqua è stabilita sulla base di un algoritmo e deve coprire tutti i costi operativi e di investimento. Se si deve riparare una condotta, e i lavori costano di più, bisogna coprire questa spesa extra per rispettare l’obbligo dell’equilibrio economico e finanziario.
Notevoli spesso le differenze tariffarie anche fra i singoli capoluoghi di provincia della stessa regione: si va dai 565€ di Trieste ai 322€ di Udine.
Oltre la metà delle Famiglie (53,5%) valuta adeguati i costi sostenuti per l’erogazione dell’acqua, il 39,1% li giudica elevati. Alti livelli di insoddisfazione per l’entità della spesa per il 31,3%.
Ancora poca fiducia nell’acqua di rubinetto: le Famiglie in F.V.G. che dichiarano di non fidarsi a bere l’acqua di rubinetto sono il 17,3% contro la media nazionale del 29,4%. Il dato si presenta stabile rispetto al 2021, pur nel contesto di una progressiva riduzione delle preoccupazioni rispetto a venti anni fa (40,1% nel 2002).

Il Resp.le settore Ambiente MDC FVG, Silvio Reginato, precisa che, è fondamentale adottare comportamenti di consumo più consapevoli, a partire dalla reale percezione dei propri consumi (sprechi), e pretendere una governance del servizio che ne massimizzi l’efficienza in ogni sua fase così da ridurre gli sprechi e favorire in maniera sempre maggiore il riutilizzo!.

L’acqua è sempre più cara e la spesa media a Famiglia nel 2023 si attesterà a 378,70 euro, in aumento in quasi tutti i capoluoghi di provincia. Oltre il 40% dell’acqua a livello nazionale va dispersa
il Friuli V.G. si posiziona con una spesa media per il 2023 pari a €. 346,38 con una differenza del 34,39% rispetto al 2017!
Rispetto al report del 2022 la spesa media è aumentata del +4,27%, a fronte di una inflazione 2022 del +8,1% e tendenziale a febbraio 2023 del +9,2%. Nell’arco temporale che va dal 2011 al 2023, l’incremento tariffario idrico è stato del 75% a fronte di un indice NIC Istat nel medesimo periodo di inflazione del 18,4%.
Nel Nord-Ovest è di 313 euro, nel Nord-Est di 365 euro, al Centro si registra il dato più elevato pari a 501 euro mentre nel Sud-Isole il costo per la famiglia media è di 354 euro.
Sono differenze rilevanti, con molte cause fra le quali “efficienza e tipologia dei gestori, livelli di investimento, politiche attuate dai vari gestori, fonti di investimento, morfologia del territorio, numeri di utenti serviti, dati relativi alle perdite della rete e numerose altre.
Il Trentino Alto Adige, che pure si conferma tra le regioni dove l’acqua costa meno, ma il Molise invece è la più economica, con una spesa media a Famiglia di 191,30 euro ed a seguire la Valle D’Aosta con 232,55!.
Le città dove invece l’acqua risulta più economica nel 2023 sono state Imperia € 170, Como € 207 e Milano con € 214; vi sono anche altre città che sono più economiche ma che non hanno il servizio affidato al gestore unico e sono con gestione in economia.
Le ragioni che incidono sulle diversità tariffarie sono diverse. Fra queste ci sono lo stato di avanzamento dell’affidamento del servizio ai Gestori; gli investimenti realizzati, la disponibilità di un finanziamento esterno; l’efficienza delle gestioni, le politiche tariffarie, la concentrazione degli utenti serviti, la quantità di acqua distribuita, i costi di energia elettrica e di potabilizzazione; i livelli garantiti di qualità contrattuale, le perdite di rete, la qualità dell’acqua fornita, il grado di copertura del servizio di depurazione e fognatura, l’assetto idrogeologico; le differenti fonti di approvvigionamento a disposizione, la morfologia del territorio; la distanza tra fonti di approvvigionamento e reti di distribuzione.

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