Gli Sportelli SOS Debiti del Movimento Difesa del Cittadino FVG, al 31.12.2022, hanno rilevato un’aggravamento del fenomeno “sovraindebitamento” in Friuli V.G.; attualmente vi sono oltre 26.000 Famiglie sovraindebitate su ca. 565.000 di cui il 6,5 % a rischio di cadere in povertà, il 12,8% relativamente povere, con un importo medio di debito in FVG di €. 11.850 ( ultimi 20 anni raddoppiato), il 28,5% di famiglie con risorse economiche scarse, il 2,8% con risorse assolutamente insufficienti, ed aver ceduto parte del tesoretto di famiglia in oggetti preziosi di valore domestici per una media di 2250 €. a nucleo famigliare, oltremodo con le sofferenze bancarie in capo alle famiglie consumatrici del FVG aumentate di ben 5 milioni €.!!”

Secondo l’analisi del Movimento Difesa del Cittadino FVG sui dati Istat, in media, per una Famiglia, il rincaro dello scorso anno è di 2220 euro: 1225 per l’abitazione, 535 per il solo carrello della spesa una situazione destinata a peggiorare soprattutto nel corso del 2023, per via dell’inflazione pari a +8,1%, record dal 1985″,

Tale contesto è indicativo, comunque, di come le Famiglie “monoreddito, pensionati sociali, lavoratori precari, disagiati, ect.” in F.V.G. stiano rinunciando al superfluo, riducendo all’essenziale i propri consumi!.
Infatti, nelle indagini a campione effettuate nell’ultimo semestre dall’Osservatorio Prezzi MDC FVG, si riscontrano modifiche nelle abitudini delle Famiglie in F.V.G.: dal calo del consumo di carne e pesce del -17,5% (settori in cui si nota anche uno spostamento verso il consumo di tagli e qualità meno costosi e meno pregiati), alla riduzione del consumo di frutta e verdura (che riguarda il 13,5% dei Cittadini), al ricorso sempre più assiduo a offerte, sconti, acquisti di prodotti prossimi alla scadenza (abitudine adottata dal 52,5% dei Cittadini).
In allegato la Tabella dei rincari al 31.12.2022 elaborata dall’Osservatorio Prezzi MDC FVG in relazione agli ultimi dati Istat sull’inflazione sia dei prodotti alimentari che di quelli non alimentari. È la voce Pane e cereali, che include pane, pasta, farina e riso, a vincere la classifica dei rincari, con una spesa aggiuntiva di 105 euro rispetto al 2021, a fronte di un’inflazione media del 10,9%. L’Energia elettrica vince la classifica dei rincari per i prodotti non alimentari!

I dati dell’inflazione implicano che nel 2022 una coppia con 2 figli ha pagato 720 euro in più rispetto al 2021 per poter mangiare e bere  – Una famiglia media ha avuto una stangata per i prodotti alimentari e le bevande analcoliche pari a 520 euro, cifra che sale a 635 per una coppia con 1 figlio e che arriva a 850 euro per le coppie con 3 figli”.
“Per quanto riguarda l’inflazione media nel suo complesso il +8,1% significa aver avuto nel 2022, per una coppia con due figli, un aumento del costo della vita rispetto al 2021 pari a 2786 euro su base annua, di cui 1340 per abitazione, elettricità e combustibili, 435 per trasporti, 730 per il solo carrello della spesa. Per una coppia con 1 figlio, invece, la spesa aggiuntiva avuta nel 2022 è pari a 2585 euro. In media, dunque, per una famiglia il rincaro dello scorso anno è di 2250 euro, 1225 per l’abitazione, 535 per il solo carrello della spesa. Il primato spetta ancora una volta alle famiglie numerose con più di 3 figli con una mazzata rispetto al 2021 pari a 3125 euro, 1485 per l’abitazione e 875 per i beni alimentari e per la cura della casa e della persona”.
In particolare sono il Pane (fresco e confezionato) e la Pasta (fresca, secca e preparati di pasta) ad incidere sulle tasche degli italiani, con un aumento, rispettivamente, di 29 e 24 euro. È quanto emerge dalle elaborazioni dell’Unione Nazionale Consumatori sugli ultimi dati Istat sull’inflazione, per calcolare le top ten dei rincari, sia dei prodotti alimentari che di quelli non alimentari.
Per i Prodotti alimentari e le bevande analcoliche, in particolare, l’associazione ha stilato anche la classifica dei maggiori rialzi, in termini di aumento del costo della vita.
Inflazione, la classifica dei rincari
La top ten dei rincari elaborata da UNC vede al secondo posto i Vegetali che, con l’inflazione maggiore di questa graduatoria, +11,8%, costano mediamente 92 euro in più a famiglia. Medaglia di bronzo per le Carni, con una stangata pari a 87 euro (+7,2%). Nel dettaglio è il Pollame a segnare all’interno di questa categoria il balzo più alto, +13,4% e un aggravio pari a 31 euro.
Appena giù dal podio Latte, formaggi e uova (+9,5%, pari a 69 euro), poi Pesci e prodotti ittici (+7,7%, 40 euro), al sesto posto la Frutta (+7,1%, 36 euro). Seguono Oli e grassi (+18%, 31 euro), col l’Olio diverso da quello di oliva che spicca il volo con +51,6% rispetto al 2021, pari a 13 euro.
Al nono posto Acque minerali e bevande analcoliche (+8,7%, +23 euro) e Zucchero e confetture e miele (+7,3%, +16 euro). Chiudono la top ten gli Altri prodotti alimentari, come salse, piatti pronti, alimenti per bimbi, integratori alimentari e Caffè, tè e cacao, entrambi con un incremento di spesa pari a 9 euro rispetto al 2021 e un’inflazione, rispettivamente, del 6,5 e del 5,2%.

Per quanto riguarda, invece, la top ten 2022, in termini di inflazione, dei Prodotti alimentari e delle bevande analcoliche, vince l’Olio diverso da quello di oliva (+51,6%). Medaglia d’argento per il Burro con +28,2%. Sul gradino più basso del podio lo Zucchero, +19%. In quarta posizione la Farina (+18,5%), poi il Riso (+17,9%), la Margarina (+17,8%); in settima posizione la Pasta (+17,3%), poi il Latte conservato (+16,5%), i Vegetali freschi (+14,3%). Chiude la top degli aumenti dei prezzi il Pollame con +13,4%.
L’Energia elettrica vince, infine, la classifica dei rincari relativa ai prodotti non alimentari, con un astronomico +110,4%. Al 2° posto i Voli internazionali che nel 2022 volano dell’85,9% rispetto all’anno precedente. Medaglia d’argento per il Gas di città con +73,7%.
Al 4° posto il Gasolio per riscaldamento (+38,4%), seguito da Gpl e metano (+33,3%) e Gasolio per mezzi di trasporto (+22,1%).

Tab. Rincari generi alimentari_Dic.2021- Dic.2022_Osservatorio Prezzi_MDC FVG

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