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“Un bilancio amaro per le famiglie, strette nella tenaglia del crollo del proprio reddito medio dal 2006 al 2014 e la riduzione del valore delle proprie case del 7 % rispetto al valore del 2014 e il 23 % in meno rispetto a quello del 2006; un andamento complessivamente in linea con quello evidenziato dall’Indice dei prezzi delle abitazioni dell’Istat.”
Contemporaneamente uno studio Censis-Confcooperative avverte che quasi sei milioni di cosiddetti millennials nel 2050 ingrosseranno i ranghi dei poveri grazie alle pensioni da fame di cui, si fa per dire, godranno.
Per l’esattezza si parla di 5,7 milioni di lavoratori tra precari, Neet e working poor. Non basta, poiché il dato che emerge da Bankitalia è anche quello che il 70 % della popolazione detiene solo il 25% del patrimonio complessivo:
“È aumentata la disuguaglianza nella distribuzione dei redditi” e certifica che: il 30% più ricco delle famiglie ha circa il 75% del patrimonio netto rilevato nel complesso, con una ricchezza netta media di 510mila euro e di questo il 5% più ricco ha un patrimonio netto in media pari a 1,3 milioni di euro. Al 30% delle Famiglie più povere invece vengono lasciate briciole pari a ben l’1% della ricchezza.
Così il Presidente del Movimento Difesa del Cittadino del F.V.G., Raimodno G. Englaro, commenta l’indagine di BankItalia sui bilanci delle famiglie che, sia pur con qualche timido accenno di ripresa, conferma le enormi difficoltà soprattutto per i nuclei familiari più giovani, e l’aumento della quota di persone a rischio povertà pari al 23%.
“Tra le priorità del prossimo Governo regionale – continua Englaro – non può assolutamente mancare l’attivazione di politiche serie a sostegno dei redditi familiari; non certo sotto forma di sussidi temporanei, ma attraverso una riduzione delle aliquote fiscali, soprattutto riguardo il costo del lavoro e la creazione di nuova occupazione, che garantisca un aumento della domanda interna”.
Nonostante i continui proclami sulla ripresa economica, l’associazione sottolinea il ben più triste dato dell’Istat, secondo cui le vendite al dettaglio nel 2017 sono cresciute complessivamente di un misero 0,2%, con l’exploit dei discount alimentari che invece hanno incrementato le proprie vendite del 3,2%.
La lotta al sovraindebitamento passa anche attraverso la riforma dalla legge n. 3/12, cosiddetta “Salva Suicidi”, anch’essa sottoposta al nuovo Parlamento; rappresenta un altro elemento fondamentale per il Movimento Difesa del Cittadino , che sottolinea il dato secondo cui la quota di Famiglie finanziariamente vulnerabili è rimasta anch’essa stabile attorno all’11% delle famiglie indebitate (circa il 2% del totale), e dunque anche per costoro non vi è stata alcuna ripresa.
Ricordiamo i numeri del fenomeno: In Friuli la stima è di ca. 25.825 Famiglie sovraindebitate; nel 2000 in Italia c’erano 190 mila famiglie sovraindebitate, pari allo 0,9%; nel 2012 sono diventate 1 milione 200 mila, pari a circa il 5% del totale!…in aumento crescente nel triennio 2015 – 2017!.
Il 6,4% delle famiglie a rischio, sono quasi povere – Il 6,4% delle famiglie è quasi povero, rischia cioè di cadere in povertà.
Si tratta di nuclei che hanno livelli di consumo superiori di non oltre il 20% rispetto alla soglia di povertà relativa.
Nel nostro Paese le famiglie residenti relativamente povere sono il 12,6%. Circa la metà di queste (6,7%) è considerata “appena” povera, cioè ha una spesa inferiore alla soglia di povertà di non oltre il 20%.
Sovraindebitamento. C’è il Cittadino costretto a rivolgersi alla finanziaria per pagare il conguaglio di una bolletta.
C’è il lavoratore dipendente cui la cessione del quinto si porta via 810 euro sulla busta paga e a cui rimangono solo 140 euro al mese per sopravvivere.
C’è la consumatrice che cambia lavoro, passa da full time a part time, ma il quinto che le viene prelevato è sempre lo stesso, col risultato che si vede prelevare 500 euro al mese su 800 disponibili.
E c’è chi arriva a chiedere aiuto perché ha attivato dodici linee di credito e non riesce a pagare. Sono questi i problemi delle Famiglie che si ritrovano in una situazione di sovraindebitament
La ns. Associazione APS, riconosciuta dall’ Ente Regione F.V.G., ha istituito nel 2012 lo Sportello Sovraindebitamento MDC FVG a disposizione dei Cittadini del F.V.G. per avviare le procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento con la POSSIBILITÀ DI ESDEBITAZIONE CON PIANO DI RISTRUTTURAZIONE DEL DEBITO
Per consulenza e/o assistenza diretta Telef. 0432/490.180 r.a. cell. 347 862.42.25 – 335 58.30.536
Gli interessati possono inviare una mail all’indirizzo sovraindebitamento@mdc.fvg.it.