Canone Rai: è pronto il modello con cui si può autocertificare di non avere un apparecchio televisivo. Attraverso il modulo, disponibile online, i cittadini che hanno un’utenza elettrica per uso domestico residenziale possono certificare che in nessuna abitazione per la quale sono titolari di utenza elettrica c’è un apparecchio tv. Il modello andrà presentato attraverso un’applicazione web, che sarà disponibile dal prossimo 4 aprile, o attraverso intermediari abilitati.

Attraverso questa certificazione, dunque, i titolari di un contratto di fornitura di energia elettrica per uso domestico residenziale possono certificare di non possedere un apparecchio televisivo. Si tratta di una dichiarazione sostitutiva che se non veritiera comporta delle sanzioni anche penali. Spiega una nota congiunta dell’Agenzia delle Entrate e della Rai: “La legge di stabilità 2016 ha introdotto, infatti, la presunzione di possesso dell’apparecchio televisivo nel caso in cui esista un’utenza elettrica nel luogo in cui il soggetto risiede anagraficamente. Tramite il nuovo modello disponibile online, i cittadini che risultano titolari di un’utenza di fornitura di energia elettrica per uso domestico residenziale possono certificare che in nessuna delle abitazioni per le quali il dichiarante è titolare di un’utenza elettrica è detenuto un apparecchio tv. Il modello può essere presentato anche per segnalare che il canone è dovuto in relazione all’utenza elettrica intestata ad un altro componente della stessa famiglia anagrafica, del quale deve essere indicato il codice fiscale. È il caso, ad esempio, di due soggetti che fanno parte della stessa famiglia anagrafica, ma titolari di utenze elettriche separate. La dichiarazione sostitutiva, inoltre, può essere resa dall’erede in relazione all’utenza elettrica transitoriamente intestata a un soggetto deceduto”.

La dichiarazione va presentata direttamente attraverso un’applicazione web, che sarà resa disponibile a partire dal prossimo 4 aprile sul sito internet delle Entrate, utilizzando le credenziali Fisconline o Entratel rilasciate dall’Agenzia, oppure tramite gli intermediari abilitati. Nei casi in cui non sia possibile l’invio telematico, è prevista la presentazione del modello, insieme a un valido documento di riconoscimento, tramite servizio postale in plico raccomandato senza busta all’indirizzo: Agenzia delle Entrate Ufficio di Torino 1, S.A.T. – Sportello abbonamenti tv – Casella Postale 22 – 10121 Torino.

I tempi? Per il 2016 la dichiarazione sostitutiva avrà effetto per l’intero canone dovuto per l’anno 2016 se viene presentata tramite raccomandata entro il 30 aprile 2016, oppure in via telematica entro il 10 maggio 2016. La dichiarazione presentata tramite raccomandata dal 1° maggio 2016 ed entro il 30 giugno 2016, oppure in via telematica dall’11 maggio 2016 al 30 giugno 2016, avrà effetto per il canone dovuto per il semestre luglio-dicembre dello stesso anno. La dichiarazione presentata dal 1 luglio al 31 gennaio 2017 avrà effetto per l’intero canone dovuto per l’anno 2017. Il modello di dichiarazione sostitutiva è disponibile sui siti internet dell’Agenzia delle Entrate, www.agenziaentrate.it, del Ministero dell’Economia e delle Finanze, www.finanze.it, e della Rai, www.canone.rai.it.

Le modalità di consegna della certificazione vengono però criticate anche dal Segretario del MOVIMENTO DIFESA DEL CITTADINO F.V.G., Dino Durì: tutti coloro che non hanno dimestichezza col web, afferma l’associazione, si rivolgeranno a un Caf oppure spediranno la raccomandata, e quindi dovranno pagare. Quanto? Per il solo invio con raccomandata si stima una spesa di circa 5 milioni di euro: una “stangata” per dimostrare di non avere la tv, commenta . Che precisa: Per presentare il modello di autocertificazione, oltre ai tempi strettissimi, sono previste poche modalità. L’unica gratuita è via internet, utilizzando le credenziali Fisconline o Entratel, procedura che, però, richiede una certa competenza e non è adatta a tutti i palati. In alternativa va inviata una raccomandata o pagato un Caf, ad un costo che si stima ancora maggiore. La raccomandata, poi, complicazione ulteriore, va inviata senza busta. Quindi per le Poste risulta invio non normalizzato ed il costo già elevato di una normale raccomandata (4,50 euro + 0,95 per l’avviso di ricevimento, per un totale di 5,45 euro) diventa ancora più alto: 5,80 + 0,95 per l’avviso, per un totale di 6,75, sempre che non si superino i 20 grammi. Altrimenti si slitta allo scaglione ancora superiore: 6,20 + 0,95, pari a 7,15 euro!!!.

Se si considera la stima Istat per cui 944 mila famiglie non hanno tv, l’invio con raccomandata comporta una spesa minima di oltre 5 milioni di euro. “Certo ci saranno molti che faranno la dichiarazione con procedura telematica, ma ce ne saranno altrettante, se non di più, pensiamo a tutti gli anziani, che saranno costrette a rivolgersi al Caf, ad un costo ancora superiore. Purtroppo non è previsto alcun invio del modellino insieme alle bollette della luce di aprile e maggio, come da noi richiesto. Quindi per gli anziani e per chi non ha internet sarà già complicato procurarsi il modellino. Inevitabile, per loro, andare al Caf !!!– Insomma, potevano almeno essere previste anche altre modalità di invio gratuite, come la posta certificata, oppure la consegna a mano presso le sedi locali dell’Agenzia delle entrate. Senza contare che la dichiarazione andrà ripresentata ogni anno e che, quindi, la spesa sarà annuale!!!!.

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