Un “super contrassegno” di qualità per l’olio extravergine di oliva 100% made in Italy, che permetterà la tracciabilità completa del prodotto: questa l’iniziativa lanciata oggi contro frodi e contraffazioni dell’oro verde da parte di Cia-Confederazione agricoltori italiani, Cno-Consorzio nazionale degli olivicoltori e Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Il contrassegno cingerà il collo delle bottiglie e garantirà la piena tracciabilità del prodotto interamente Made in Italy.
L’obiettivo è contrastare tutti i fenomeni che portano al “taroccamento”, a vario titolo, dell’olio extravergine d’oliva. Fra i reati più comuni che interessano questo settore ci sono l’etichettatura irregolare, la pubblicità ingannevole, le sofisticazioni e le contraffazioni: basti pensare che nel biennio 2014/2015 sono state sequestrate circa 500 tonnellate di prodotto e che, solo nel 2014, un prodotto su quattro sequestrato è stato di olio di oliva.
Il contrassegno, coniato dal Poligrafico e Zecca dello Stato, cingerà il collo delle bottiglie certificandone l’identità: solo olio ottenuto da olive italiane, trasformato in Italia e tracciato dalla pianta alla tavola. “Margini d’errore sulla garanzia del prodotto: zero. Uno strumento destinato a infliggere un colpo letale a chi intende frodare, sofisticare e contraffare, ma anche a chi, con furbizia, aggira norme e regole o ne sfrutta le debolezze, ingannando il consumare distratto. A conti fatti, un movimento globale che si stima di circa 1,5 miliardi d’euro l’anno, tolti al mercato di chi opera nella massima trasparenza e qualità”, informano i promotori dell’iniziativa, che sperano nella più ampia applicazione del “super contrassegno”.
Cia-Agricoltori Italiani, Cno-Consorzio nazionale degli olivicoltori e Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato hanno dunque presentato la Carta dei Valori Evo. Come funzionerà? C’è una stampa di sicurezza, il contrassegno, per il riconoscimento del prodotto a tutela dalla contraffazione. Ci sarà la tracciabilità mediante sistema informativo per fornire informazioni sui canali di distribuzione dei prodotti contrassegnati e la rintracciabilità attraverso la numerazione unica dei contrassegni che, unita al codice di controllo, consente di conservare traccia della storia del prodotto etichettato.
“L’olio extravergine d’oliva di qualità è un fiore all’occhiello della nostra agricoltura – ha sostenuto il presidente della Cia Dino Scanavino – un comparto che impatta fortemente sull’economia e sul tessuto sociale di vaste aree del Paese, con oltre 700 mila aziende attive. Sulla trasparenza dell’etichettatura, sulla cultura e consapevolezza dei consumatori si gioca il futuro del sistema olivicolo-oleario italiano. L’olio d’oliva paga oltremisura una reputazione minata, nell’immaginario collettivo, da vicende come le truffe e le sofisticazioni”. Per Gennaro Sicolo presidente del Cno-Consorzio nazionale degli olivicoltori “esisterebbero le condizioni per immettere il primo milione di bottiglie in distribuzione, ovviamente si tratta di olio con precisi e stringenti requisiti, che sono quelli necessari per poter accedere al contrassegno. Dietro quella fascetta carta valori – ha aggiunto – c’è un grande lavoro partito da lontano, anni d’ investimenti nelle più avanzate tecnologie per la tracciabilità del prodotto, per garantire sia l’origine delle olive che tutti quei processi che portano la bottiglia sulla tavola del consumatore”.