Un limite al trasferimento di denaro contante, “anche basso, va mantenuto”. Ed è consigliabile mantenere comunque un limite “più severo” per le attività quali i money transfer. In audizione sulla legge di Stabilità, la Banca d’Italia interviene sul limite all’uso del contante – previsto l’innalzamento da mille a tremila euro – non escludendolo ma sottolineando l’esigenza di mantenere un limite anche perché “l’esistenza di effetti macroeconomici della soglia sui consumi non è sorretta da chiara evidenza empirica”.
“Il disegno di legge prevede l’innalzamento del limite massimo di trasferimento di contante da 1.000 a 3.000 euro, con un’azione di segno opposto a quella del dicembre 2011 quando tale soglia venne diminuita da 2.500 a 1.000 euro”, sottolinea nell’audizione il vice Direttore Gen. di Bankitalia, L.F. Signorini, ricordando che in Europa le direttive antiriciclaggio non impongono limiti specifici e danno “ampi margini di flessibilità agli stati membri”: in molti paesi europei non c’è un limite, in altre le soglie sono basse – 1000 euro in Francia e Portogallo, 2500 euro in Spagna, si arriva a 3 mila euro in Belgio.
Sostiene il vice Dir. Gen. di Bankitalia: “I limiti all’uso del contante non costituiscono ovviamente un impedimento assoluto alla realizzazione di condotte illecite, specie per il grande riciclaggio, ma introducono un elemento di difficoltà e di controllo sociale che può ostacolare forme minori di criminalità e di evasione. Più che il singolo scambio irregolare di contanti, del resto in sé non facile da individuare e sanzionare, conta il fatto che l’esistenza di una soglia scoraggia in via generale una circolazione di banconote troppo ampia, tale da fornire materia a transazioni illecite. Ritengo quindi che un limite, anche basso, vada mantenuto; del resto, l’esistenza di effetti macroeconomici della soglia sui consumi non è sorretta da chiara evidenza empirica”. Nell’audizione Bankitalia sostiene di non avere elementi per escludere a priori “l’opportunità di un innalzamento del limite generale da 1.000 a 3.000 euro; converrà, se il Parlamento decide di andare in questa direzione, monitorare nel tempo i risultati. Sembra tuttavia consigliabile – precisa Signorini – mantenere un regime più severo per le attività più esposte a contaminazioni, quali i money transfer”.
La Banca d’Italia ribadisce comunque che in Italia rimane come obiettivo da perseguire “la riduzione del ricorso al contante”: “E’ opportuno incentivare le transazioni effettuate con carte di pagamento, riducendo i relativi costi e le commissioni a carico degli esercenti”.