“La comunicazione commerciale dei prodotti alimentari rivolta ai bambini, o suscettibile di essere da loro recepita, deve essere onesta, veritiera e corretta. Non deve contenere nulla che possa danneggiarli psichicamente, moralmente o fisicamente e non deve inoltre abusare della loro naturale credulità o mancanza di esperienza, o del loro senso di lealtà”. E’ il principio di lealtà richiamato in un nuovo documento sulla pubblicità dei prodotti alimentari rivolta ai bambini, firmato dal Ministero della Salute con le associazioni del settore alimentare.

Le nuove linee di indirizzo sono state firmate durante l’evento internazionale “Nutrire il pianeta, nutrirlo in salute” che ha animato Expo nei giorni scorsi e che si è chiuso con la sigla di due protocolli fra Ministero della Salute e le associazioni del settore alimentare, della pubblicità e del commercio per favorire la  corretta alimentazione dei bambini. In collaborazione con i produttori, il Ministero ha definito il documento Linee di indirizzo per la comunicazione commerciale relativa ai pin cui è prevista un’attività di monitoraggio per il tramite dell’Istituto di Autodisciplina Pubblirodotti alimentari e alle bevande, a tutela dei Bambini e della loro corretta alimentazione, citaria (IAP), già operante con un proprio Codice generale.

Nel documento si ribadisce l’importanza di una corretta comunicazione dei prodotti alimentari: questa “non deve indurre a ritenere che il mancato possesso del prodotto oggetto della comunicazione commerciale significhi inferiorità, oppure mancato assolvimento dei loro compiti da parte dei genitori. Non deve indurre a sminuire il ruolo dei genitori e di altri educatori nel fornire valide indicazioni dietetiche. Non deve indurre ad adottare l‟abitudine a comportamenti alimentari non equilibrati, o trascurare l‟esigenza di seguire uno stile di vita sano”. Come si legge sul sito del Ministero della Salute, “nonostante lo sforzo effettuato dall’industria in questi ultimi anni per migliorare dal punto di vista nutrizionale gli alimenti destinati a bambini e adolescenti, si è reso necessario agire sulla comunicazione e pervenire a modalità pubblicitarie condivise e opportune, necessarie per fornire una corretta informazione non solo ai bambini destinatari di tali alimenti, ma anche alle famiglie”. I principi ribaditi “sono suscettibili di inserirsi armonicamente nel sistema del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale”.

A firmare il protocollo sono state Aidepi, Assobibe, Confida, Fipe, Aiipa, Assolatte, Federalimentare e Mineracqua insieme all’Istituto di Autodisciplina pubblicitaria. Altra intesa firma a Expo è il protocollo Obiettivi condivisi per il miglioramento delle caratteristiche nutrizionale dei prodotti alimentari con particolare attenzione alla popolazione infantile (3-12anni) che, spiega il Ministero della Salute, “definisce precisi  impegni del settore produttivo per il contenimento di zuccheri, grassi saturi e sale e un costante sforzo per rimodulare le porzioni e ad offrire informazioni aggiuntive in etichetta” in una serie di categorie che comprendo cereali e dolci, bevande analcoliche, gelati e area lattiero-casearia.

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