In tutto il mondo si stima che 350 milioni di persone di tutte le età soffrano di depressione. Una malattia spesso nascosta, in aumento ma sottostimata, con costi umani e sociali enormi. Domani in Italia e in altri Stati europei si celebrerà la Giornata europea della depressione, con una serie di iniziative volte a informare la popolazione sulle malattie depressive. Il tema portante di quest’anno sarà “la depressione della porta accanto”: questa patologia colpisce in Europa 30 milioni di persone e spesso compare in età giovanile.
In Italia la giornata è coordinata dall’associazione EDA Italia Onlus. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che 350 milioni di persone di tutte le età soffrono di depressione, disturbo che rappresenta la principale causa di disabilità in tutto il mondo e che risulta essere in aumento, sebbene sia sottostimato. Si tratta di una malattia difficile da trattare: spesso ci si rivolge tardi al medico specialista e in questo gioca ancora un ruolo una sorta di “stigma sociale” che ancor oggi riguarda le patologie mentali.
“Altra questione delicata – spiega l’Aifa, Agenzia italiana del farmaco – è rappresentata dal fatto che tra chi è affetto da depressione si registra un basso livello di aderenza alla terapia prescritta, il che implica che i pazienti non traggono tutto il beneficio possibile dai farmaci che assumono. Diversi studi osservazionali, condotti anche sul territorio italiano, hanno dimostrato che la quota di pazienti che assume antidepressivi in modo continuativo e appropriato è appena il 20%, mentre circa il 50% sospende il trattamento nei primi 3 mesi di terapia e oltre il 70% nei primi 6 mesi”. Le quote maggiori di pazienti non trattati farmacologicamente, secondo i dati epidemiologici provenienti dalla Medicina Generale, sono localizzate al Sud Italia, nella popolazione maschile e tra i pazienti più giovani. Secondo i dati dell’European Depression Association, in Italia il 56% della popolazione con depressione non ha una diagnosi, il 72% della popolazione con depressione non viene curata, il 28% della popolazione sottoposta a trattamento viene curata con antidepressivi.