“L’agricoltura biologica italiana rischia di essere penalizzata dalla riforma della normativa comunitaria“. E’ quanto afferma Agrinsieme in una lettera inviata oggi ai parlamentari italiani in Europa in vista della votazione alla Commissione agricoltura del Parlamento Europeo, che si terrà domani a Bruxelles. Alcuni degli emendamenti proposti dal relatore tedesco Häusling, infatti, potrebbero avere un impatto negativo in termini di sicurezza e qualità delle produzioni biologiche e, nello specifico, di quella italiana.
Ci sono alcuni punti positivi, come l’aver raggiunto un buon compromesso in termini di flessibilità per quanto riguarda la conversione delle aziende, che è il punto centrale se si vuole garantire un aumento della produzione e delle superfici UE.
Ma alcune proposte specifiche della relazione di Häusling possono compromettere il raggiungimento di tali obiettivi. “La proposta del relatore – evidenzia il coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari – non ci trova pienamente soddisfatti perché lascia irrisolta la questione della presenza di sostanze e prodotti non autorizzati nei prodotti biologici, materia sulla quale manca di fatto un’armonizzazione a livello comunitario, dal momento che solo l’Italia e pochi altri Paesi hanno deciso di fissare per legge una soglia massima di contaminazione.
Agrinsieme esprime riserve anche su altri punti inerenti la definizione di “gruppo di operatori” ai fini della certificazione, ai controlli e alla deroga concessa a quei Paesi che per particolari condizioni climatiche potranno esportare prodotto biologico non conforme ai rigidi standard europei (come nel caso del riso dei Paesi dell’Indocina). Tali previsioni rischiano di abbassare la qualità delle produzioni biologiche italiane ed europee e favorire le importazioni, con gravi conseguenze per il mercato di questo importante settore della produzione primaria.