La banca deve risarcire il correntista vittima di operazioni fraudolente sulla sua carta prepagata: è successo a un Cittadino di Verona dopo aver agito presso l’Arbitro Bancario Finanziario (ABF), al quale ci si può rivolgere per risolvere stragiudizialmente le controversie che insorgono tra clienti e banche o altri intermediari. I fatti risalgono al 2013 quando il consumatore si accorge, dopo vari tentativi, di non riuscire a prelevare contanti con la propria carta presso lo sportello ATM. Effettua dei controlli sul conto e si accorge che gli sono stati sottratti 5.829 euro con transazioni dai siti di gioco online.
Nonostante il Consumatore disconosca tali prelievi, la banca sostiene che, data la tipologia di utilizzo, la carta non è stata oggetto di clonazione, in quanto per i pagamenti in rete è richiesto oltre al numero della carta ed alla sua scadenza il codice di controllo che si trova stampato sul retro. Per tale motivo, la banca intermediaria afferma che la frode è riconducibile ad una non idonea protezione dei dati sensibili della carta, probabilmente anche compromessi in utilizzi precedenti su siti non protetti.
L’Arbitro bancario ha invece stabilito che l’utilizzo fraudolento dello strumento di pagamento non è sufficiente a imputare tale condotta al cliente, ma anche che non spetta a quest’ultimo l’onere di provare che la banca sia inadempiente agli obblighi di legge. Spetta, invece, all’intermediario provare che il cliente sia incorso in dolo o colpa grave rispetto agli obblighi di diligenza che le norme gli impongono, al fine di liberarsi dalla responsabilità sancita dal d.lgs. n. 11/2010 per le operazioni non autorizzate.
“In numerose decisioni dei Collegi – specifica la decisione dell’ABF – la valutazione del “comportamento” dell’intermediario assume particolare rilievo, in quanto è da reputare che sia la mancata adeguatezza dei sistemi di sicurezza predisposti ad avere consentito l’illegittima intrusione da parte di terzi non autorizzati nell’utilizzo degli strumenti di pagamento”. L’Arbitro bancario ha, così, condannato la banca a risarcire il consumatore della somma indebitamente prelevata.
I Risparmiatori che abbiano subito prelievi non autorizzati nelle carte di credito o bancomat devono contattare le AA.CC. per ottenere la restituzione delle somme sottratte – E’ importante non fermarsi di fronte alle risposte negative fornite dalle Banche. Spetta, infatti, sempre alla banca provare di aver strumenti di sicurezza idonei ad evitare le operazioni fraudolente!!.