Dal 1° gennaio 2016 i test sulle emissioni delle auto non si effettueranno più in laboratorio, ma su strada. Almeno in Europa. Parola di Lucia Caudet, portavoce della Commissione Europea che lo ha annunciato ieri, dopo aver precisato che Bruxelles era al corrente che in generale i test in laboratorio sulle emissioni auto potevano non fornire una rappresentazione accurata come quelle in condizioni di guida reali. I Consumatori chiedono che i test su strada vengano fatti non da Enti terzi ma da un soggetto pubblico per tutti i parametri che riguardano l’omologazione, quindi anche per i consumi, non solo per gli inquinanti.

Non solo l’autorità di omologazione, ma anche i servizi tecnici, ossia gli enti designati dall’autorità di omologazione di uno Stato membro come laboratori per l’esecuzione delle prove, devono essere pubblici. Attualmente un fabbricante può richiedere l’omologazione in qualsiasi paese dell’UE e, automaticamente, tutti gli altri  Stati membri sono tenuti ad immatricolare i veicoli senza ulteriori controlli, sulla base del certificato di conformità. Nulla vieta, insomma, di richiedere l’omologazione dove i controlli sono meno ferrei. Infine è rilevante la definizione della modalità di prove su strada, per garantire la ripetibilità dei risultati!!.

Ma le novità, in casa Volkswagen, non finiscono mai. Oggi viene fuori che ad aprile la Volkswagen of America Inc. aveva inviato una lettera ai suoi clienti californiani, proprietari di vetture diesel Audi e Volkswagen, per una generica “azione di richiamo per problemi di emissioni” dei gas di scarico. Ai proprietari si spiegava che le loro auto potevano non superare i periodici test anti-inquinamento e veniva detto loro di portare l’auto al rivenditore dove sarebbe stato installato un nuovo software per assicurare che le emissioni dai tubi di scappamento venissero ”ottimizzate per operare efficientemente”. Una mossa, forse un po’ tardiva, per cercare di calmare le acque che si stavano agitando tra le autorità di controllo locali.

Intanto sul sito Change.org è stata lanciata una petizione che chiede a gran voce di reinvestire la maxi multa che dovrà pagare Volkswagen fosse destinata a specifici programmi di bonifica e recupero ambientale: non a chi, direttamente, ha subito il danno (sarebbe difficile stabilirlo con precisione), ma a tutti i Cittadini, attraverso programmi e interventi di bonifica prioritari per ciascun paese. Una misura come questa permetterebbe la creazione di un precedente: Volkswagen, dichiarando emissioni di gas di scarico ben 40 volte inferiori a quelle reali, ha creato un danno enorme per tutti e non solo per chi ha comprato l’auto.

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