I consumatori europei saranno al centro del mercato dell’energia elettrica. Parola della Commissione Europea che oggi ha presentato un “pacchetto estivo” di proposte in linea con la strategia dell’Unione energetica, adottata all’inizio dell’anno. Tre i pilastri del new deal per i consumatori: aiutarli a risparmiare soldi ed energia grazie a una migliore informazione; conferire loro un margine di scelta più ampio in materia di partecipazione ai mercati dell’energia; mantenere il massimo livello di protezione dei consumatori.

I consumatori devono poter accedere alle stesse informazioni e godere dei medesimi diritti degli acquirenti e dei venditori nei mercati all’ingrosso, grazie a norme più chiare in materia di fatturazione e pubblicità, a strumenti di confronto affidabili e all’effetto leva del considerevole potere di negoziazione che possono raggiungere grazie a regimi collettivi (ad es. cambio collettivo di operatore, cooperative energetiche). Inoltre i consumatori devono essere liberi di generare e consumare l’energia prodotta a condizioni eque al fine di risparmiare soldi, aiutare l’ambiente e garantire la sicurezza di approvvigionamento.

Si dà il via anche a una consultazione pubblica sulle potenziali caratteristiche di un nuovo assetto del mercato dell’energia elettrica che risponda alle aspettative dei consumatori, si traduca in vantaggi tangibili grazie alle nuove tecnologie, agevoli gli investimenti (in particolare nella produzione basata su fonti rinnovabili e a basse emissioni di biossido di carbonio) e tenga conto dell’interdipendenza degli Stati membri in tema di sicurezza energetica. In questo modo dovrebbe essere possibile trarre i massimi benefici dalla concorrenza transfrontaliera e consentire una produzione decentralizzata di energia elettrica, anche destinata all’autoconsumo, e sostenere la nascita di società di servizi energetici innovativi.

Efficienza energetica e riduzione delle emissioni di biossido di carbonio sono le altre due priorità della strategia europea che vuole essere lungimirante in materia di cambiamenti climatici. Rispetto all’etichettatura sull’efficienza energetica, la Commissione propone di tornare all’originaria scala energetica da A a G, più semplice e comprensibile per i consumatori. Per quanto riguarda la revisione del sistema UE di scambio di quote di emissione, la Commissione lancia un segnale forte alla comunità internazionale in vista del vertice sul clima di Parigi: si impegna affinché il sistema rimanga lo strumento più efficiente ed efficace possibile sotto il profilo dei costi per ridurre le emissioni nel prossimo decennio (verso il taglio del 40% entro il 2030). L’approccio più mirato proposto dalla Commissione è inteso a salvaguardare la competitività internazionale dei settori industriali maggiormente esposti al rischio di delocalizzazione della produzione al di fuori dell’UE verso giurisdizioni con una politica meno restrittiva in materia di gas a effetto serra e a fare convogliare gli investimenti in ambito energetico verso alternative innovative e più ecologiche. La Commissione propone inoltre che gli Stati membri investano gli introiti ottenuti con lo scambio di emissioni in attività di sostegno ai paesi terzi che devono adeguarsi agli impatti dei cambiamenti climatici.

Il Vicepresidente della Commissione e responsabile per l’Unione dell’energia, Maroš Šefčovič, ha dichiarato: “Nel quadro della strategia dell’Unione dell’energia ci siamo adoperati per rafforzare il ruolo dei consumatori europei, creando un mercato unico dell’energia ben funzionante, mettendo al primo posto l’efficienza energetica e primeggiando in materia di energie rinnovabili”.

Il Commissario responsabile per l’Azione per il clima e l’energia Miguel Arias Cañete ha affermato: “Oggi stiamo compiendo un passo decisivo per dare una veste normativa all’obiettivo dell’UE di ridurre almeno del 40% le emissioni entro il 2030. Ai nostri partner internazionali, in vista della Conferenza sul clima di Parigi vorrei dire che l’Unione europea sta tenendo fede ai suoi impegni internazionali, mentre il mio messaggio per gli investitori, le imprese e l’industria è: investite nell’energia pulita, una risorsa destinata a durare nel tempo e in costante crescita. Con queste proposte, l’Europa ribadisce il suo ruolo di precursore e saprà guidare la transizione globale verso una società a basse emissioni di biossido di carbonio.”

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