“Garantire che negoziati trasparenti sul TTIP sfocino in un accordo ambizioso, globale, equilibrato e di alto livello sul commercio e gli investimenti”: è quanto ha chiesto il Parlamento europeo che ha approvato la risoluzione con le raccomandazioni per i negoziatori della Commissione europea sul partenariato transatlantico su commercio e investimenti, il TTIP. La risoluzione è passata ieri con 436 voti favorevoli, 241 voti contrari e 32 astensioni, con la richiesta di garantire gli standard comunitari e con un accordo di compromesso sulle controversie commerciali fra investitori e Stato.

“Una globalizzazione senza precedenti è in corso e i nostri Cittadini e imprese sono proprio al centro di essa. Come parlamentari, è nostro dovere democratico plasmare questo processo. Se è per il beneficio del popolo, allora non può essere lasciata nelle mani dei soli negoziatori. Per questo motivo abbiamo elaborato la presente risoluzione e precisati i principi per il tipo di accordo commerciale che chiediamo alla Commissione di concludere” “Chiediamo un processo più trasparente, forti diritti per i lavoratori e la protezione dei nostri dati personali e dei servizi pubblici. Insistiamo sul fatto che il diritto dei legislatori di entrambe le sponde dell’Atlantico a legiferare non deve essere compromesso da tribunali arbitrali privati o altri enti – ha detto il relatore del PE – Abbiamo dato indicazioni chiare alla Commissione su quale tipo di accordo vogliamo. E se alla fine l’accordo sarà negativo, lo respingeremo. Se sarà un buon accordo, voteremo a favore”.

In linea generale, nella risoluzione il Parlamento raccomanda alla Commissione europea di “garantire che negoziati trasparenti sul TTIP sfocino in un accordo ambizioso, globale, equilibrato e di alto livello sul commercio e gli investimenti, che promuova una crescita sostenibile con vantaggi condivisi tra i diversi Stati membri e vantaggi reciproci per i partner negoziali, rafforzi la competitività internazionale e offra nuove possibilità per le imprese dell’UE, in particolare le PMI, favorisca la creazione di posti di lavoro di alta qualità per i cittadini europei e giovi direttamente ai consumatori europei; il contenuto e l’attuazione dell’accordo sono più importanti del ritmo con cui avanzano i negoziati”.

Uno dei punti più controversi del TTIP era la previsione dell’arbitrato internazionale ISDS (investor-to-state dispute settlement), che consentirebbe a un’impresa di citare in giudizio gli Stati che introducono normative considerate lesive degli interessi dell’impresa. Il Parlamento europeo propone un nuovo sistema giudiziario, gestito da giudici nominati pubblicamente e soggetti e regole di controllo e di trasparenza. Quello che è stato approvato è dunque un accordo di compromesso sugli strumenti di risoluzione delle controversie fra investitori e Stato (447 voti a favore, 229 contrari e 30 astensioni) che chiede un nuovo sistema a sostituzione dell’arbitrato privato.

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