Dovranno essere eliminate le registrazioni audio dell’intervista fra Fabrizio Barca e il “finto” Nichi Vendola fatte dalla trasmissione radio La Zanzara. Il Tribunale di Milano ha convalidato la cancellazione dell’audio da ogni archivio e link della telefonata che, nel febbraio 2014, la trasmissione radiofonica condotta su Radio 24 aveva organizzato fra l’ex ministro pd Fabrizio Barca, convinto di parlare col leader di Sel, e un imitatore di Nichi Vendola.
La trasmissione fece scalpore per le rivelazioni e le informazioni sensibili che ne venivano fuori. Già nel settembre 2014 il Garante Privacy aveva richiamato il programma decidendo che “nello svolgimento della sua attività, il giornalista non può utilizzare artifici e raggiri per raccogliere notizie che potrebbero essere acquisite con gli strumenti propri dell’inchiesta giornalistica”. Radio 24, da parte sua, aveva sostenuto che la raccolta e la diffusione dei dati non violavano alcuna norma, in ragione dell’interesse pubblico a conoscere le opinioni di Barca e del fatto che tali opinioni potevano essere acquisite solo con la modalità adottata dai conduttori de “La zanzara”.
Questa posizione non è stata però accolta. Per il Tribunale di Milano “l’interesse pubblico alla conoscenza di fatti di rilievo collettivo va tutelato e perseguito nel rispetto del trattamento dei dati personali, e non può rappresentare un’esigenza superiore in nome della quale acquisire e trattare dati personali in spregio delle regole che disciplinano l’attività giornalistica”. Secondo il Tribunale i giornalisti, attraverso l’imitazione telefonica, “non si sono limitati a celare la propria identità, ma si sono attribuiti – artificio vietato dalle norme – identità di una determinata persona”, “in rapporto privilegiato con l’interlocutore”, “allo scopo di ottenere informazioni riservate“‘.