Mattinata di bilanci per il mondo delle assicurazioni. L’Istituto di vigilanza ha presentato la sua relazione annuale, tracciando un quadro che tende al positivo, nonostante il permanere di alcune ombre. La raccolta dei premi da parte delle compagnie assicurative è stata superiore alla media europea (150 miliardi di euro, il 20% in più dell’anno precedente). Per quanto riguarda le RC auto, è noto che, nel confronto internazionale, il nostro Paese abbia da anni le tariffe più elevate.
La crisi sembra alle spalle anche se il grosso dell’aumento è in capo al ramo vita, mentre le polizze “danni” continuano nel loro trend di sottoassicurazione che non equivale neppure alla metà dei premi versati in Francia o Germania.
Nonostante questo si segnalano alcuni punti progressi: “secondo la nostra indagine IPER sui prezzi effettivi delle RC auto”, ha spiegato il Presidente di Ivass, Salvatore Rossi, “il prezzo medio delle polizze nel 2014 si è ridotto di quasi l’8%, proseguendo una tendenza discendente iniziata già l’anno prima. Se per ipotesi questa tendenza proseguisse con lo stesso ritmo nei prossimi anni e se i prezzi negli altri paesi europei restassero sui livelli del 2012, entro il 2020 il divario del prezzo medio tra il nostro Paese e il resto d’Europa si annullerebbe”.
La diminuzione dei prezzi delle RC auto è imputabile da un lato al decremento del numero degli incidenti e del costo dei risarcimenti, dall’altro ai progressi fatti sul fronte della concorrenza della diversificazione dei prodotti. In realtà, allo stato attuale, a beneficiare degli effetti del superamento della crisi è stata soprattutto l’industria delle assicurazioni nel suo complesso, più che i consumatori e risparmiatori. Il Roe complessivo del comparto è salito al 9,3%, allineandosi alla media europea.
Sono aumentati anche gli investimenti che hanno raggiunto i 630 miliardi di euro, il 12% in più rispetto al 2013. “Il prossimo passaggio sarà la diversificazione dei propri portafogli”, aggiunge Rossi, “Mini-bonds, prestiti cartolarizzati e forme di credito rappresenterebbero un potenziale di investimento pari a oltre 60 miliardi di euro che non è ancora stato opportunamente sfruttato”.
Ma la grande sfida prossima sarà l’adeguamento del mercato assicurativo alle nuove regole imposte da Solvency II, la direttiva Ue che estende le regole di Basilea 2 al comparto assicurativo. La nuova direttiva lascia aperte due questioni in particolare: il trattamento a fini prudenziali dei titoli di debito sovrani e la doppia contabilità che le aziende dovranno presentare. “Sulla prima questione”, afferma Rossi, “l’Ivass ha espresso parere negativo in quanto la volatilità del valore dei titoli pubblici ha riflesso soprattutto i timori di una rottura dell’euro, vento la cui probabilità è stata sovrastimata dai mercati”. Sul secondo punto, con le nuove norme le compagnie assicurative dovranno produrre due bilanci, uno secondo le regole di sorveglianze di Solvency II e l’altro con gli abituali principi contabili. Dal momento che già oggi il bilancio contabile viene redatto in due diversi modi, si finirà col rendere il set informativo complesso e costoso. “Le parole d’odine seguite da Ivass nella sua azione futura saranno quindi semplificazione delle procedure e proporzionalità dell’azione di vigilanza”.