Abuso di potere commerciale nel mercato agroalimentare: questa la ragione che ha portato l’Antitrust ad avviare un’istruttoria e una serie di ispezioni (insieme al Nucleo speciale Tutela Mercati della Guardia di Finanza) nei confronti di Coop Italia e Centrale Adriatica, accusate di aver abusato della propria posizione di forza commerciale per imporre al fornitore sconti e contributi economici troppo onerosi. L’istruttoria si chiuderà a metà del prossimo mese di ottobre.
Su segnalazione di un fornitore di prodotti ortofrutticoli freschi, l’Antitrust ha avviato un’istruttoria nei confronti di Coop Italia e Centrale Adriatica, in materia di relazioni commerciali tra operatori della filiera agro-alimentare. “Il procedimento – spiega l’Autorità – è teso a verificare se le due società consortili del sistema Coop, leader sul mercato della Grande distribuzione organizzata in Italia, abbiano posto in essere una violazione dell’art. 62 del D.L. 1/2012, cosiddetto Decreto liberalizzazioni, e delle disposizioni del relativo Decreto di attuazione. Queste norme, in forza delle quali è stata attribuita all’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato una nuova competenza, vietano al contraente più forte, in presenza di uno squilibrio di potere commerciale tra le parti che hanno un rapporto di fornitura di prodotti agroalimentari, di imporre alla controparte negoziale condizioni non eque”.
Ai due operatori l’Antitrust contesta dunque di “avere abusato della propria posizione di forza commerciale per imporre al fornitore, parte debole del contratto, una serie di sconti e contributi economici eccessivamente onerosi: questi non risultano proporzionati al rapporto in atto tra le parti e incidono pesantemente sul prezzo di listino concordato”. Secondo l’Antitrust, inoltre, le società Coop sarebbero responsabili di comportamenti contrari ai principi di trasparenza, correttezza, proporzionalità e reciproca corrispettività delle prestazioni con riferimento ai beni forniti.