Quest’anno gli italiani andranno in vacanza con una buona notizia per la loro “vita di consumatori”: entro il 9 luglio il nostro Paese dovrà recepire la direttiva europea sulle ADR (Alternative Dispute Resolution) che prevede per tutti i Consumatori dell’Unione Europea la possibilità di rivolgersi ad organismi di risoluzione alternativa delle controversie per tutti i tipi di dispute che riguardano obblighi contrattuali per beni o di servizi, sorte tra consumatori e professionisti stabiliti in UE, sia in ambito nazionale che transfrontaliero, sia offline che online.

La direttiva 2013/11/UE, approvata il 18 giugno 2013, prevede che in ogni Stato membro ci siano organismi extragiudiziali, quali conciliatori, mediatori, arbitri, commissioni per i reclami, che propongono o impongono una soluzione o organizzano un incontro tra le parti per aiutarle a trovare una soluzione. In base alla direttiva tutti gli organismi ADR a livello nazionale devono soddisfare criteri di qualità tali da assicurare un operato efficace, equo, indipendente e trasparente, al fine di perseguire il miglioramento della fiducia dei consumatori, da un lato, e della reputazione delle imprese, dall’altro.

Gli operatori commerciali che si impegnano a ricorrere all’ADR o ne hanno l’obbligo dovranno informarne i consumatori sui propri siti web e nelle clausole relative a termini e condizioni generali di vendita. Tutti gli operatori commerciali saranno tenuti a informare i consumatori sull’ADR nel caso in cui non riescano a risolvere direttamente una controversia.

Collegato a questa direttiva è il Regolamento europeo 524/2013 sulle ODR (Online Dispute Resolution) ovvero sulla risoluzione delle controversie insorte per contratti di vendita di beni o servizi stretti online tra un consumatore e un professionista stabiliti in UE. Il Regolamento, che si applica in via diretta negli ordinamenti nazionali senza necessità di atti di recepimento, prevede che ad intervenire sia un organismo ADR inserito in un elenco di soggetti abilitati e che la gestione della procedura di risoluzione alternativa si svolga su un’apposita piattaforma elettronica europea. La piattaforma consentirà a consumatori e operatori commerciali stabiliti dell’Unione di presentare online la richiesta di avvio della procedura ODR all’organismo ADR selezionato e collegherà tutti gli organismi ADR nazionali dei 28 stati membri. La piattaforma sarà realizzata attraverso un sito web interattivo, gratuito e disponibile in tutte le 24 lingue dell’Ue. Gli operatori commerciali online forniranno inoltre sui propri siti web un link elettronico alla piattaforma ODR per informare i consumatori. Lo strumento sarà operativo entro 6 mesi dalla scadenza del periodo di recepimento della direttiva e cioè a far data dal 9 gennaio 2016.

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