Cala l’uso di tabacco in Europa: siamo passati dal 28% del 2012 al 26%. E il maggior calo di tabagisti si registra, per fortuna, nella fascia d’età dai 15 i 24 anni (25% contro il 29% del 2012). Sono i risultati di un’indagine Eurobarometro sugli atteggiamenti degli europei verso il tabacco, pubblicata dalla Commissione Europea in vista della Giornata mondiale senza tabacco, che si celebra domenica 31 maggio.

Tra i vari Stati membri si registrano ancora notevoli variazioni nel consumo di tabacco: le percentuali più basse si registrano in Svezia (11%) e in Finlandia (19%), mentre le più alte sono quelle di Grecia (38%) e Bulgaria (35%).

Un dato interessante su chi smette di fumare: oltre la metà dei fumatori ha tentato di smettere (59%), di questi il 19% lo ha tentato negli ultimi 12 mesi.

E le sigarette elettroniche? Le ha provate il 12% dei cittadini europei, (nel 2012 erano il 7%) ma, attualmente, solo il 2% le sta usando: il 67% di chi ha provato a usarle lo ha fatto per ridurre il consumo di sigarette o smettere di fumare; ma solo il 14% degli utilizzatori di sigarette elettroniche è stato capace di smettere di fumare.

L’età media in cui si inizia a fumare resta invariata a 17,6 anni. Il Commissario europeo responsabile per la Salute e la sicurezza alimentare, ha commentato: “Dalle cifre emerge che la lotta contro il tabacco non è ancora vinta, in particolare tra i giovani. Non è accettabile che i cittadini europei continuino ad essere attirati dal fumo quando sono ancora adolescenti. Uno degli obiettivi centrali della direttiva sui prodotti del tabacco consiste nell’assicurare che questi prodotti pericolosi non esercitino un’indebita attrattiva sui giovani. Questo è il motivo per cui la direttiva vieta gli aromatizzanti che mascherano il gusto acre del tabacco nonché i pacchetti sottili o con meno di 20 sigarette e rende obbligatori gli avvertimenti sanitari grafici e testuali che devono coprire il 65% della superficie del pacchetto.”

La maggioranza dei cittadini europei è favorevole a misure di politica pubblica rigorose in materia di tabacco e sigarette elettroniche. Ad esempio, il 70% è favorevole a migliorare la tracciabilità dei prodotti del tabacco per ridurre il traffico illecito (la tematica della Giornata mondiale senza tabacco di quest’anno), anche se ciò farebbe aumentare il prezzo dei prodotti del tabacco. Per quanto concerne il pericolo percepito, i livelli di catrame e di nicotina sono considerati l’indicatore massimo del livello di nocività (32%), seguiti dagli additivi (12%). Rispetto alle sigarette elettroniche, la percentuale delle persone interrogate che le ritengono dannose è passata dal 27% al 52% in soltanto due anni.

Pubblicità: 4 rispondenti su 10 hanno visto pubblicità o materiali promozionali del tabacco negli ultimi dodici mesi, in particolare nei punti di vendita (39%) e su tabelloni o manifesti in spazi pubblici (30%).

Si ricorda che un anno fa l’UE ha adottato la direttiva 2014/40/UE sui prodotti del tabacco contenente disposizioni in merito alla fabbricazione, alla presentazione e alla vendita del tabacco e dei prodotti correlati, che si applicherà negli Stati membri a decorrere dal maggio 2016.

Tra i prodotti che essa copre vi sono le sigarette, il tabacco per sigarette fatte a mano, il tabacco da pipa, i sigari, i cigarillo, il tabacco senza fumo, le sigarette elettroniche e i prodotti da fumo a base di erbe. Tra gli aspetti trattati nella direttiva vi sono il divieto di aromi caratterizzanti, l’introduzione di avvertenze combinate (immagine e testo) che devono coprire il 65% del fronte e del retro dei pacchetti di sigarette e di tabacco da arrotolare, il divieto di tutti gli elementi promozionali e fuorvianti sui prodotti del tabacco e un sistema su scala europea di tracciabilità e rintracciabilità per combattere il traffico illecito di prodotti del tabacco.

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