La guerra tra Google e Bruxelles oggi pende a favore della capitale europea: l’Antitrust UE ha formalizzato l’accusa di posizione dominante contro il motore di ricerca che rischia così una multa di 6 miliardi di euro (pari al 10% del suo fatturato) per aver violato le norme comunitarie di concorrenza. Lo aveva anticipato il Wall Street Journal, facendo perdere l’1,60% ai titoli Google; ora arriva la comunicazione formale della Commissione Europea.

La Commissione europea ha inviato a Google la comunicazione formale degli addebiti riguardante un presunto abuso di posizione dominante da parte dell’azienda sui mercati dei servizi generali di ricerca online nello Spazio economico europeo (SEE). Google favorirebbe sistematicamente il proprio prodotto per gli acquisti comparativi nelle sue pagine generali che mostrano i risultati delle ricerche. In via preliminare la Commissione ritiene che tale comportamento violi le norme antitrust dell’UE limitando la concorrenza e danneggiando i consumatori. L’invio della comunicazione degli addebiti non incide sull’esito dell’indagine.

Si tratta della più grande battaglia, avviata nel 2010, contro un colosso americano, dai tempi del caso Microsoft aperto dall’ex Commissario Mario Monti più di 10 anni fa.

“Obiettivo della Commissione è applicare le norme antitrust dell’UE per garantire che le imprese operanti in Europa, ovunque si trovi la loro sede, non privino i consumatori europei della più ampia scelta possibile o non limitino l’innovazione – ha dichiarato il Commissario europeo per la politica di concorrenza Margrethe Vestager – Nel caso di Google, sono preoccupata che l’impresa abbia accordato un vantaggio sleale al proprio servizio di acquisti comparativi in violazione delle norme antitrust europee. Google ha ora l’opportunità di convincere la Commissione del contrario. Tuttavia, se l’indagine dovesse confermare i nostri timori, Google dovrebbe affrontare le conseguenze giuridiche e cambiare il suo modo di operare in Europa.”

La Commissione ha avviato un’altra indagine Antitrust sul comportamento di Google relativo al sistema operativo mobile Android. L’indagine rivelerà se Google abbia concluso accordi anticoncorrenziali o se abbia abusato di un’eventuale posizione dominante nel campo dei servizi operativi, applicazioni e servizi per i dispositivi mobili intelligenti. “Smartphone, tablet e dispositivi analoghi rivestono un ruolo sempre più importante nella vita quotidiana di molte persone – ha concluso Vestager – e voglio essere certa che i mercati in questo settore possano svilupparsi senza alcuna restrizione anti-concorrenziale imposta da qualche azienda.”

Indagine Antitrust UE sui servizi per gli acquisti comparativi (quei servizi che consentono ai consumatori di cercare prodotti su siti web per acquisti e di raffrontare i prezzi applicati dai diversi venditori). Secondo la conclusione preliminare dell’indagine della Commissione avviata a novembre 2010, Google favorisce sistematicamente il proprio prodotto per gli acquisti comparativi (attualmente denominato “Google Shopping”) nelle sue pagine generali che mostrano i risultati delle ricerche – ad esempio mettendo in primo piano sullo schermo “Google Shopping”. Può quindi artificialmente deviare il traffico da servizi di acquisto comparativo concorrenti e impedire loro di competere sul mercato.

La Commissione teme che gli utenti non riescano sempre a vedere i risultati più rilevanti delle loro ricerche: questo danneggia i consumatori e limita l’innovazione. A titolo preliminare, la Commissione ritiene che Google debba accordare lo stesso trattamento ai propri servizi di acquisto comparativo e a quelli dei concorrenti. La società ha ora l’opportunità di rispondere entro dieci settimane agli addebiti della Commissione e di chiedere un’audizione formale. A parere della Commissione, nel complesso le precedenti proposte di impegni presentate da Google non erano sufficienti a dissipare le preoccupazioni in materia di concorrenza.

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