Claim “verdi” potenzialmente scorretti sui sacchetti di plastica, che non si potevano dire biodegradabili: l’Antitrust ha richiamato diversi professionisti a rimuovere il vanto della biodegradabilità dagli shopper realizzati a base di plastica additivata. E oggi l’Autorità ha comunicato online un avviso ai consumatori per dire che l’invito a rimuovere i possibili profili di scorrettezza dei claim usati è andato a buon fine.
Come dice l’Antitrust, da una serie di segnalazioni e verifiche è emerso che “diciassette diversi professionisti attivi nella grande distribuzione organizzata hanno apposto dei green claim potenzialmente scorretti sui sacchetti di plastica per l’asporto merci (cd. shopper) distribuiti nei punti vendita insistenti su alcune zone del territorio. Infatti, pur essendo a base di plastica additivata, gli shopper recanti il marchio di detti professionisti riportavano in modo enfatico il vanto della “biodegradabilità”, caratteristica non spendibile ai sensi delle norme di settore in relazione a shopper realizzati in un materiale siffatto.
L’uso improprio del vanto “biodegradabile” – spiega l’Antitrust – veniva pertanto ritenuto suscettibile di indurre nei consumatori un effetto confusorio su caratteristiche essenziali, portata ecologica, modalità di recupero/impiego degli shopper in questione, nonché sulle scelte ambientali dei professionisti i cui marchi erano indicati su tali sacchetti”. Con due diverse comunicazioni, una a ottobre dello scorso anno e una a gennaio, l’Antitrust ha dunque inviato i professionisti a rimuovere il vanto della “biodegradabilità” dagli shopper in materiale plastico additivato e a monitorare la correttezza dei claim riportati sugli shopper.
Le aziende hanno accolto l’invito e hanno comunicato all’Antitrust di aver smaltito, o di stare per smaltire, gli shopper in materiale plastico additivato e sostituito questi sacchetti con shopper biodegradabili e compostabili, e di aver disposto misure che assicurino un controllo più rigoroso sui sacchetti distribuiti dai punti vendita dei soggetti affiliati. Il Collegio dell’Autorità, avendo riscontrato il buon esito dell’invito, ha dunque deciso la pubblicazione del relativo avviso sul sito internet dell’Antitrust.