Il taglio degli acquisti sta cambiando la spesa alimentare degli italiani: nel carrello ci sono sempre meno olio e vino, meno pane (sceso addirittura ai minimi storici) e meno pasta, e sono scarse le quantità di frutta e verdura che vengono consumati – solo il 18 per cento della popolazione ne consuma almeno quattro porzioni al giorno. Tutto questo fa dire a Coldiretti che sta andando in crisi il modello della dieta mediterranea.
“La crisi ha tagliato i consumi alimentari ma ha anche profondamente modificato le abitudini degli italiani che sono stati costretti a dire addio ai prodotti base della dieta mediterranea dall’olio al vino, dall’ortofrutta alla pasta fino al pane, sceso al minimo storico all’unità d’Italia, con pericolosi effetti per la salute”, dice l’associazione degli agricoltori sulla base di un’analisi sulla “spending review” degli italiani nel carrello della spesa a partire dal 2008 con l’inizio della crisi.
Il crollo maggiore, prosegue la sigla, c’è stato per l’olio d’oliva: gli acquisti sono calati del 25 per cento e i consumi a persona sono scesi nel 2014 a 9,2 chili all’ anno, dietro la Spagna 10,4 chili e la Grecia con 16,3 chili. Anche per il vino – prosegue la Coldiretti – si è avuto un forte contenimento con una riduzione nello stesso periodo del 19 per cento nei consumi che adesso si aggirano complessivamente attorno ai 20 milioni di ettolitri. “Molto preoccupante è la situazione per la frutta e verdura fresca poiché, per effetto di un calo del 7 per cento di consumi per persona, nel 2014 – dice la Coldiretti – si sono fermati a poco più di 130 chili all’anno che equivalgono a non più di 360 grammi al giorno rispetto ai 400 grammi consigliati dall’organizzazione mondiale della Sanità. Ma soprattutto – precisa la Coldiretti – si è ancora molto distanti da un’altra delle importanti raccomandazioni sugli stili alimentari, che riguarda il numero di porzioni di frutta e verdura assunte ogni giorno: in Italia solo il 18 per cento della popolazione di età superiore a 3 anni consuma quotidianamente almeno 4 porzioni di frutta e verdura”.
In calo c’è anche il consumo di pasta, anche se gli italiani al mondo sono ancora fra i maggiori consumatori con un quantitativo di circa 26 kg all’anno a persona. Non è però mai stato cosi basso il consumo di pane, che è sceso nel 2014 al minimo storico per un quantitativo di circa 90 grammi, pari a meno di due fettine di pane al giorno (o due rosette piccole) a persona, secondo le analisi della Coldiretti, dalla quale si evidenzia che dall’inizio della crisi gli acquisti sono praticamente dimezzati. “Per quest’anno è attesa una ripresa dopo che gli acquisti alimentari – sottolinea la Coldiretti – hanno toccato il fondo nel 2014 quando sono tornati indietro di oltre 33 anni sui livelli minimi del 1981”. Preoccupano però le scelte alimentari votate al risparmio e la crescita della spesa a basso costo: nel 2014 è stata solo la spesa low cost nei discount a crescere, con un aumento del 2,4 per cento rispetto all’anno precedente.