Ci sono due obblighi che vengono evasi, o scarsamente rispettati, quando di parla dei soldi incassati con le multe stradali: almeno il 50% dovrebbe essere destinato alla sicurezza stradale, e non sempre accade – i soldi finiscono per pagare forniture e servizi di ogni genere, spesso anche per ripianare buchi di bilancio. C’è poi l’obbligo di inviare una relazione sull’uso dei proventi delle multe al Ministero Trasporti e al Ministero Interno: pochissime le amministrazioni che lo fanno. Questi i risultati di un’inchiesta di Quattroruote sull’uso delle multe che sarà pubblicata sul numero di aprile, in edicola da domani.

Le domande di partenza: che fine fanno i soldi incassati con le multe? Vengono spesi per finalità legate alla sicurezza stradale o prendono altre strade? Come spiega una nota di lancio della rivista, “l’inchiesta, pubblicata sul numero di aprile in edicola da domani, passa in rassegna undici città tra nord, sud e centro Italia e denuncia come i proventi siano utilizzati per pagare forniture e servizi di più vario genere, nonostante l’articolo 208 del Codice della strada imponga che almeno il 50% dei proventi venga destinato alla sicurezza stradale. Ma siccome la norma è molto generica, le amministrazioni locali hanno gioco facile nell’interpretare e modo loro la lettera del Codice, finanziando attività, spese e investimenti che con la sicurezza stradale hanno poco a che fare. Non raramente i fondi servono a ripianare buchi di bilancio, contrarre mutui e pagare imposte”.

Quattroruote ha scoperto così che a Napoli, a fronte di 30 milioni di incasso, 3,1 milioni di euro sono stati impiegati per non meglio precisate “politiche sociali per favorire la mobilità sul territorio cittadino”345.800 euro sono stati spesi per la convenzione Fastweb e ben 1 milione di euro sono serviti ad acquistare nuove divise ai vigili. A Bari 1,4 milioni di euro (sui 7,9 incassati) sono stati destinati ad assegni, indennità, contributi e Irap; 94 mila quelli che Pesaro ha utilizzato per la previdenza integrativa, mentre Prato ne ha spesi 289 mila per incentivazione, straordinari e flessibilità di polizia. Ancora: 10 milioni di euro è la cifra spesa dal Comune di Milano per pagare straordinari e “servizi particolari” agli agenti; per gli stessi motivi a Torino sono stati utilizzati 3,5 milioni di euro mentre le operazioni di sgombero neve ad Aosta sono costate 611 mila euro. 1 milione di euro è stato speso dal Comune di Trieste per la manutenzione ordinaria degli impianti di illuminazione.

Un’altra norme del Codice della strada viene disattesa, prosegue l’inchiesta della rivista, ed è l’obbligo di inviare al ministero dei Trasporti e dell’Interno la relazione sull’utilizzo dei proventi delle multe: nel 2014, soltanto 438 amministrazioni su 8.167 hanno ottemperato a tale indicazione.

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