L’insieme delle proposte di Anseb (l’Associazione Nazionale delle Società Emettitrici di Buoni Pasto), imprese, sindacati e associazioni dei consumatori ha i toni di un vero e proprio “Buoni pasto Act” che, tanto per cominciare dovrà prevedere la cancellazione di tutte le gare con ribassi economicamente insostenibili. Altro aspetto fondamentale sarà poi mantenere e migliorare la normativa specifica per il settore. Questo è il succo della proposta presentata in Senato lo scorso 3 marzo ed esposta ieri pomeriggio al pubblico nel corso del convegno “Buoni pasto: gare sostenibili ed eque per l’intera filiera”.
“Il punto fondamentale”, spiega Aldo Cursano, Vice Presidente di Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercenti), “è che con le attuali condizioni è impossibile andare avanti. Non è ammissibile permettere gare al ribasso anche del 20% e la legislazione europea a riguardo non fa che darci ragione”. Oggi infatti la maggior parte delle gare d’appalto della pubblica amministrazione e delle altre società a partecipazione pubblica e privata vengono gestite proprio con la logica del massimo ribasso, penalizzando in primo luogo la qualità del servizio offerto ai consumatori/lavoratori. Si finisce così per premiare chi offre uno sconto maggiore sul valore del buono senza tener conto di ciò che realmente finisce nei piatti.
Le associazioni dei consumatori da tempo hanno evidenziato il problema e si sono mosse per poter correggere queste distorsioni, ma da sole non potevamo avere molta possibilità di essere ascoltate. Il coinvolgimento di tutti gli stakeholders che questa nuova iniziativa invece prevede ci permetterà forse di raggiunger qualche importante risultato!. L’intenzione è dunque quella di far leva sulle direttive europee che vietano le gare al massimo ribasso per alcuni settori ed applicare tali divieto agli appalti per i buoni pasto.
“La riforma deve prevedere il potenziamento delle verifiche di congruità delle gare in modo che i controlli non restino solo sulla carta ma vengano effettuati anche in fase di erogazione del servizio”, afferma Franco Tumino, Presidente di Anseb. Le riforme sono più che mai urgenti anche in vista dell’applicazione della riforma che incentiva l’utilizzo dei buoni pasto elettronici a partire dal 1 luglio. Con tale riforma, infatti, il valore esentasse del buono sarà innalzato da 5,29 euro a 7 euro. Con gare al 20% di ribasso è impossibile assicurare sia l’equità per tutti gli attori della filiera, sia la salvaguardia del valore facciale del buono pasto in mano al consumatore!!