Il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) continua a seguire la vicenda dei gemelli di Modica, affetti da Miastenia Gravis, che ormai da tre settimane non riescono a intercettare in nessuna farmacia né nei centri di distribuzione dell’intero territorio nazionale, confezioni del farmaco necessario per alleviare i dolori notturni della loro malattia rara, il Mestinon 180 mg.

La storia ha fatto emergere diverse contraddizioni nelle modalità di distribuzione dei farmaci che hanno spinto l’associazione a volerci vedere chiaro e a presentare questa mattina un esposto al Ministero della Salute e al Consiglio Superiore di Sanità, alle Procure della Repubblica di Roma e di Ragusa, ai Carabinieri dei Nas, al Comando della Guardia di Finanza e all’Antitrust.

Nell’esposto MDC sottolinea la gravità della carenza del farmaco sul mercato, allertando le Autorità competenti sul rischio di penuria che riguarda tutti i farmaci salvavita e derivante da un eccesso di esportazione degli stessi ad opera dei grossisti e delle farmacie autorizzate.

MDC chiede quindi di accertare eventuali abusi nella gestione del cosiddetto “parallel trade”, ovvero l’attività di esportazione parallela, che di per sé, secondo quanto chiarito anche da una circolare del Ministero, costituisce una regolare forma di mercato a patto però che garantisca comunque la consegna delle forniture richieste nel territorio cui è preposto. È proprio quest’ultimo punto a garantire il diritto alla salute dei cittadini.

Nel parallel trade dei farmaci, l’Italia si caratterizza, insieme a Spagna e Grecia e in misura minore a Francia e Belgio, come Paese esportatore, dati i prezzi dei medicinali mediamente tra i più bassi in Europa. Secondo i dati Icom, è possibile stimare che parta dal nostro Paese un buon terzo dei farmaci del parallel trade europeo. Negli ultimi quattro anni, le Regioni e il Ministero della Salute hanno autorizzato 400 nuovi grossisti di farmaci ai quali si sommano anche 300 farmacie autorizzate a esportare.

Una mancanza di controllo sulle esportazioni di determinati farmaci non solo mette a rischio la salute e la sopravvivenza stessa dei malati, ma pone anche rischi di truffe al fisco, come dimostra la recente operazione “Fantafarma” della Guardia di Finanza di Ancona che ha portato alla luce una compravendita di prodotti farmaceutici tra società italiane ed estere per un giro d’affari di oltre trenta milioni di euro.

Ricordiamo che ad oggi i gemelli hanno una copertura farmacologica di qualche mese solo grazie alle confezioni trovate nei depositi di poche farmacie e alla rete sociale che è stata attivata. È necessario intervenire tempestivamente affinché i malati non trovino più difficoltà nel reperire i medicinali per curarsi.

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