Parmesao e Reggianito, Parmesan e Grana Pampeana, avanti tutta. Le imitazioni del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano prosperano, si trova anche un “kit” per il fai da te in un paio di mesi, tanto che “il falso parmigiano sorpassa il vero” nel 2014. A denunciarlo è Coldiretti: “La produzione di falsi Parmigiano Reggiano e Grana Padano nel mondo ha sorpassato per la prima volta quella degli originali nel 2014, provocando addirittura il calo del valore delle esportazioni, in controtendenza al record fatto segnare all’estero dall’agroalimentare Made in Italy ma anche ai positivi risultati registrati da altri formaggi, dal pecorino al Gorgonzola”.
L’associazione ha animato nei gg. scorsi una mobilitazione in piazza in vista dell’Expo di Milano presentando un “Dossier sul mercato del Parmigiano Reggiano, tra crisi ed opportunità”: sotto accusa la moltiplicazione selvaggia delle imitazioni in tutti i continenti. A supporto dell’iniziativa è stato lanciato su twitter l’hashtag #ParmigiAmo.
“Nel 2014 – dicono gli agricoltori – la produzione delle imitazioni del Parmigiano e del Grana ha superato i 300 milioni di chili realizzati per poco meno della metà negli Stati Uniti, dal falso parmigiano vegano a quello prodotto dalla Comunità Amish, dal parmesan vincitore addirittura del titolo di miglior formaggio negli Usa al kit che promette di ottenerlo in casa in appena 2 mesi, ma anche quello in cirillico che si è iniziato a produrre in Russia dopo l’embargo, il parmesao brasiliano, il reggianito argentino e il parmesan perfect italiano ma prodotto in Australia. E sono solo alcuni degli esempi di falsificazioni portate in piazza che tolgono spazio di mercato al prodotto originale”. Le imitazioni sono diffuse anche nei paesi emergenti mentre sul mercato europeo e italiano sono arrivati, prosegue Coldiretti, anche i “similgrana” di bassa qualità spesso venduti con nomi di fantasia, provenienti soprattutto da Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Estonia e Lettonia.