I sistemi giudiziari dei paesi europei vanno migliorando in efficienza anche se “per raccogliere i frutti delle riforme della giustizia occorre tempo”. Proseguono gli sforzi per aumentare il ricorso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Ma le donne sono ancora poco presenti fra le cariche più alte e le corti supreme. Sono tre dati generali che emergono dal Quadro di valutazione Ue della giustizia 2015 pubblicato oggi dalla Commissione europea.

Il documento presenta “una rassegna della qualità, dell’indipendenza e dell’efficienza dei sistemi giudiziari degli Stati membri”, dice Bruxelles, sottolineando che si tratta di uno strumento volto ad aiutare gli Stati a migliorare l’efficienza della giustizia, ad individuare eventuali lacune e a incoraggiare gli Stati a intraprendere, se necessario, riforme strutturali nel settore della giustizia.

Quali i principali risultati? “Sono stati rilevati miglioramenti dell’efficienza dei sistemi giudiziari degli Stati membri, tuttavia la situazione varia sensibilmente da uno Stato membro all’altro e a seconda dell’indicatore considerato. Per raccogliere i frutti delle riforme della giustizia occorre tempo”, evidenzia l’indagine. Sono proseguiti gli sforzi per potenziare l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nei Tribunali ma ci sono spesso carenze per quanto riguarda la disponibilità di Tlc. Un dato positivo è che nella maggior parte degli Stati membri oltre il 20% dei giudici ha partecipato a una formazione continua sul diritto dell’Unione europea o sul diritto di un altro Stato membro. La maggior parte degli Stati consente al pubblico di accedere gratuitamente online alle sentenze civili e commercialiAncora negativa invece la presenza femminile: “maggiore è il grado di giudizio, minore è la percentuale dei giudici donna”, evidenzia Bruxelles. “Anche se la percentuale di donne tra i giudici togati di primo e secondo grado presenta una tendenza in aumento, per quanto riguarda le corti supreme resta ancora molto da fare nella maggior parte degli Stati membri per raggiungere l’equilibrio di genere pari al 40%-60%”, denuncia la Commissione europea.

“Un sistema giudiziario efficiente è un pilastro fondamentale di ogni democrazia. Le riforme della giustizia svolgono un ruolo essenziale nel rafforzare i valori comuni dell’Unione e nel creare l’ambiente favorevole agli investimenti di cui abbiamo bisogno per una crescita sostenibile – sostiene Vĕra Jourová, Commissaria europea per la Giustizia, i Consumatori e la Parità di genere – Nel 2014 la maggior parte degli Stati membri era impegnata a riformare il proprio sistema giudiziario: la Commissione accoglie con favore e sostiene tali sforzi. Una maggiore efficienza dei sistemi giudiziari si tradurrà in una maggiore fiducia reciproca tra gli Stati membri. Sappiamo che le riforme della giustizia richiedono tempo per produrre risultati, ma il nuovo quadro di valutazione mostra già alcuni segnali incoraggianti. Sono fiduciosa che gli Stati membri proseguiranno le riforme con determinazione e impegno”.

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