Uber o taxi? l’Autorità dei trasporti sta consultando le Associazioni dei consumatori per raccogliere le loro posizioni in materia di trasporto collettivo non di linea (taxi, noleggio con conducente e trasporti alternativi, tipo Uber).

Resoconto UNC :“L’autorità non si è minimamente sbottonata e ha soltanto detto che sta facendo incontro con tutte le parti, dai tassisti che ha incontrato prima di noi, a Uber che incontra oggi” “Qualche elemento possiamo dedurlo dalle domande che l’Autorithy ha rivolto a noi: ad esempio ci ha chiesto se avessimo condotto studi o indagini su domanda e offerta, sui costi o su problemi specifici del servizio taxi. Ci hanno poi chiesto se le Associazioni sono soddisfatte dell’attuale tariffazione dei taxi, ovvero se è troppo piatta o se è sufficientemente diversificata”.

“Rispetto alla tariffa, UNC ha fatto presente che deve essere più chiara e più semplice. Già adesso, in molti casi, c’è un cartello sul sedile posteriore del taxi che spiega al cliente il tipo di tariffa applicata, ma non sempre è immediatamente comprensibile. A Milano, ad esempio, è specificato che quando si supera una certa velocità si applica una tariffa più alta”.

“Sulla tariffa massina, noi siamo sfavorevoli perché tanto i tassisti poi non si fanno concorrenza tra di loro. Il vero problema è: o liberalizzi totalmente il settore dei taxi e liberi il mercato fissando alcuni requisiti di sicurezza, oppure è complicato capire a chi affidare le decisioni. Ad esempio, è giusto che siano i sindaci a decidere sulle competenze? Secondo noi no perché spesso il Comune è in ostaggio dei tassisti. La matera quindi va normata a livello nazionale”.

“E a tal proposito l’UNC sottolinea come si sia persa una buona occasione con il ddl concorrenza, lasciando fuori dal decreto questa matera. Dovremmo, invece, approfittare di questo momento per introdurre una volta per tutte più concorrenza tra le varie forme di trasporto non di linea, rendendo anche più efficente il servizio di noleggio con conducente e approfittando delle forme di sharing economy che in un momento di crisi si diffondono sempre di più. E non possiamo far finta di nulla.

UNC sottolinea quindi l’urgenza di “una nuova regolamentazione, considerato che attualmente la legislazione è così antidiluviana da non considerare neanche la possibilità di ricevere una prenotazione tramite App”.

Considerando anche il fatto che ci si avvicina ad eventi importanti, come l’Expo di Milano, dove i taxi sono assolutamente insufficienti. “Tutti i tentativi di aumentare le licenze, fin dal sindaco Albertini, sono finora falliti. L’imminenza dell’evento Expo rendeva, quindi, necessario rivedere la normativa già nel ddl concorrenza, anzi, sarebbe addirittura auspicabile un decreto legge, se non si vuole, in occasione di Expo, fare una magra figuraccia internazionale”

Ecco di seguito le proposte avanzate dall’UNC all’Autorità dei Trasporti, che mirano a consentire l’utilizzo di piattaforme tecnologiche e le nuove forme innovative di trasporto legate alla sharing economy, oltre che a mettere in concorrenza taxi e noleggio con conducente, sovrapponendo, almeno in parte, i due servizi:

  1. sì alla multicanalità nella mobilità cittadina e alle nuove forme di mobilità personale su chiamata;
  2. sì alle proposte contenute nella bozza del ddl concorrenza e poi ritirate, ossia l’abolizione dell’art. 3 comma 3,  art. 5 bis, art. 8 comma 3 (limitatamente alle parole “situati nel territorio del Comune che ha rilasciato l’autorizzazione”) e art. 11 comma 4 della legge quadro n. 21 del 15 gennaio 1992. In pratica eliminare, per il servizio di NCC, l’obbligo di avere la rimessa nel Comune che ha rilasciato l’autorizzazione, la possibilità per i Comuni di far pagare per il servizio svolto nel loro territorio, ed il fatto che l’inizio ed il termine di ogni servizio avvenga alla rimessa;
  3. UNC ha fatto presente all’Authority che per l’Antitrust era necessario rivedere, sempre per la legge n. 21/1992, anche l’art. 11 comma 3 (obbligo di stazionamento esclusivamente all’interno della rimessa) e 11 bis (le sanzioni esagerate per chi trasgredisce);
  4. revisione anche dei commi 1 e 2 dell’art. 3, in modo che le prenotazioni possano avvenire non solo presso la rimessa, ma anche con l’utilizzo di piattaforme tecnologiche, ad es. via smartphone;
  5. revisione degli art. 11 comma 2 e art. 2 comma 1, in modo che sia gli autisti di noleggio che i tassisti possano operare anche oltre i confini del comune che ha rilasciato loro la licenza (provvedimento urgente in previsione di Expo;
  6. accogliere tutte le proposte dell’Antitrust contenute nella segnalazione del 3 marzo 2004, ossia compensare gli attuali tassisti per la perdita di valore della licenza (o con indennizzo, finanziato ad es. da una procedura d’asta per le nuove licenze, o con doppia licenza, consentendo il cumulo delle licenze, anche se in modo limitato) e poi liberalizzare l’accesso alla professione;
  7. licenze part time per orari di punta e bandi temporanei per eventi tipo Expo.
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