Si chiama “Italian Sounding”, la neonata associazione fondata dalla Camera di Commercio Italo Iedesca, dalla Camera di Commercio italiana per la Germania, insieme a Confagricoltura, e alle Organizzazioni Conflavoratori, Promindustria, Ciao Italia, Agronomia Food Gmbh, Associazione dei sommelier tedeschi Desa.
Scopo dell’iniziativa è difendere il made in Italy in Germania dove il fascino del tricolore in Germania è molto sentito e il 40% dei Consumatori tedeschi predilige i prodotti italiani. Girando però tra gli scaffali dei supermercati capita spessissimo di vedere prodotti che di italiano non hanno niente, se non un nome o colori evocativi.
Pasta, sughi, pizza, caffè dai nomi di fantasia, Baresa, La luce, Riggano, Tizio, Bellarom, che spesso e volentieri riportano sulle confezioni il tricolore. Il fenomeno, denominato “italian sounding”, colpisce i nostri prodotti più rappresentativi, in particolare nel comparto agroalimentare, ma anche in altri settori, come la moda e il design.
In Germania questo costituisce un illecito civile: un raggiro per il Consumatore tedesco e una concorrenza sleale per il produttore italiano. E le cose non funzionano come in Italia, dove si deve ricorrere ad un’Autorità pubblica per denunciare il fatto. Il diritto tedesco concede la possibilità di intervenire contro l’illecito solo a una determinata categoria di associazioni (Camere di Commercio, associazioni di consumatori o private che rappresentino un numero rilevante di imprenditori). Per questo le Camere di Commercio italiane in Germania hanno deciso di dare vita all’associazione “Italian Sounding”, trovando il sostegno di Confagricoltura e di altre organizzazioni che operano nel comparto agroalimentare.