Povertà è non riuscire a riscaldare casa, non potersi permettere un pasto adeguato, avere bollette e mutui da pagare in arretrato, non riuscire a sostenere spese impreviste. Nel giorno in cui la Caritas denuncia come in un’Europa a due velocità ci siano paesi che soffrono la crisi più degli altri, e fra questi l’Italia, arriva anche il dato dell’Istat: il 23,4% delle famiglie vive in una situazione di disagio economico. Sono quasi 15 milioni di persone.

Fra le “cento statistiche per capire il paese in cui viviamo” diffuse dall’Istituto balzano agli occhi i dati sulla condizione economica delle famiglie e sull’incidenza della povertà. Secondo l’Istat nel 2013 (questo il periodo di riferimento del dato) le famiglie in condizioni di povertà relativa sono il 12,6%, poco più di 10 milioni di individui (16,6% della popolazione). La povertà assoluta coinvolge il 7,9% delle famiglie, per un totale di circa 6 milioni di persone. Il Mezzogiorno presenta una situazione particolarmente svantaggiata, con in media oltre un quarto di famiglie povere; per il Centro e il Nord l’incidenza è, viceversa, molto più contenuta (rispettivamente 7,5 e 6,0%).

Accanto al dato sulla povertà c’è poi quello che misura le condizioni di disagio economico delle Famiglie, che estende precarietà e, di fatto, povertà, a fasce ancor più ampie della popolazione. Quello che viene considerato si chiama indicatore sintetico di deprivazione: indica quanto sono diffuse alcune difficoltà di vita quotidiane attraverso una serie di indicatori quali arretrati nei pagamenti e difficoltà nel sostenere spese impreviste. Andando nel dettaglio, l’indicatore sintetico di deprivazione rappresenta la quota di famiglie che dichiarano almeno tre di nove deprivazioni quali: non riuscire a sostenere spese impreviste; avere arretrati nei pagamenti (mutuo, affitto, bollette, debiti diversi dal mutuo); non potersi permettere una settimana di ferie in un anno lontano da casa, un pasto adeguato (proteico) almeno ogni due giorni, il riscaldamento adeguato dell’abitazione, l’acquisto di una lavatrice, o di un televisore a colori, o di un telefono, o di un’automobile.

L’Istat dice appunto che, nel 2013, il 23,4% delle Famiglie residenti in Italia presenta almeno tre di queste difficoltà (anche se rispetto all’anno precedente la situazione va migliorando). Ancora una volta, la situazione è più grave al Sud dove questa percentuale sale al 40,8%. Le condizioni di disagio sono poi associate al territorio, alla struttura familiare, al lavoro: l’indicatore di deprivazione è più alto fra le Famiglie con cinque componenti o più (34,1%), residenti nel Mezzogiorno (40,8%), con tre o più minori (35,8%), tra le famiglie che vivono in affitto (41,7%).

Nel 2013, dunque, quasi un quarto delle famiglie residenti in Italia presenta almeno tre delle difficoltà economiche che creano disagio: accade così, spiega l’Istat, che il 2,6% delle famiglie residenti dichiara di non potersi permettere l’acquisto di una lavatrice, un televisore a colori, un telefono o un’automobile, mentre sono il 50,4% quelle che non possono permettersi una settimana di vacanza lontani da casa. Circa il 19% delle famiglie dichiara di non riuscire a riscaldare adeguatamente l’abitazione e il 14,5% di non potersi permettere un pasto adeguato almeno ogni due giorni. Infine, il 12% delle famiglie residenti è rimasto in arretrato con almeno un pagamento tra mutuo, affitto, bollette o debiti diversi dal mutuo e il 40,5% non riuscirebbe ad affrontare una spesa imprevista di 800€!.

Disagio economico e povertà imperversano, dunque. I dati dell’Istat fanno dire al segretario dell’Unione Nazionale Consumatori Massimiliano Dona: “Sono dati sconcertanti, non degni di un Paese civile. Tuttavia queste percentuali, per quanto drammatiche, non rappresentano fino in fondo la vastità del problema. La verità è che ormai il 40% degli italiani non arriva a fine mese, come ben evidenziato dal dato secondo il quale il 40,5% delle famiglie non riesce ad affrontare una spesa imprevista di 800 euro. In pratica vuol dire avere problemi se devi cambiare un elettrodomestico o ti si rompe l’auto. Inevitabile che i consumi crollino”.

Le AA.CC. denunciano che “il disagio dilaga”. Di fronte ai dati di Caritas e Istat non c’è spazio per l’ottimismo. “Facciamo appello all’esecutivo e al Parlamento intero affinché si prendano immediatamente misure in grado di contrastare l’avanzare del disagio delle famiglie”“Si accantoni per un istante il discorso riforme, seppure necessarie e legittime, è il momento di mettersi in testa che la vera priorità del Paese è il rilancio economico ed occupazionale”.

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