L’approvazione di un Piano del consumatore ha permesso a una donna in cassa integrazione di avere una riduzione del debito nei confronti di Equitalia da 86mila euro a 11mila (-87%). Lo ha deciso il Tribunale di Busto Arsizio stabilendo un importo individuato in base alle attuali possibilità economiche della debitrice. È stato applicato, per la prima volta in Lombardia, uno dei primi Piani del consumatore in Italia, che ha consentito ad un’impiegata in cassa integrazione di risolvere definitivamente una situazione debitoria complessa.

La soluzione è stata possibile attraverso l’adozione del principio della “Composizione della crisi da sovraindebitamento”, stabilito dalla Legge 3 del 2012 che punta a risolvere le problematiche dei cittadini verso finanziarie e banche. Una buona notizia, certamente, ma accolta con un certo scoraggiamento dall’associazione che lamenta come la legge sia poco applicata anche perché poco conosciuta.

Fra l’altro l’Italia è stata fra gli ultimi paesi ad attuare questa legge. Secondo Donata Monti, presidente di Pro.Seguo (che promuove attività formative e culturali proprio sul sovraindebitamento) il problema è che la legge è ancora “troppo proceduralizzata, mancano i decreti attuativi, il Regolamento degli organismi di composizione della crisi e, soprattutto, l’informazione, anche tra coloro che dovrebbero attuare la legge. Che è una legge importante perché laddove venga appurato un sovraindebitamento indipendente dalla volontà dell’individuo, ma causato da fattori esterni (perdita del lavoro, morte del capofamiglia, malattia, etc.), con la reale impossibilità di pagare, si può intervenire persino con la “esdebitazione” annullando completamente il debito”.

L’obiettivo della legge è quello di dare l’opportunità ai debitori che si trovano in situazioni critiche di riacquistare un ruolo attivo nell’economia e nella società, senza restare schiacciati dal carico dell’indebitamento preesistente. È importante però valutare attentamente le condizioni per poter accedere alla procedura, dato che il Tribunale competente dovrà esaminare sia la fattibilità del piano sia la meritevolezza del debitore. La sentenza fra l’altro evidenzia un problema spesso diffuso: le cartelle di Equitalia aumentano in maniera esorbitante.

”Tra interessi e sanzioni la cartella ha raddoppiato l’importo iniziale dovuto. Una situazione che affligge in Italia moltissimi Consumatori e Imprenditori che hanno adesso uno strumento legislativo a loro tutela”.

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