Dopo il Tar anche il Consiglio di Stato rigetta le motivazioni del ricorso contro il decreto che vieta la coltivazione in Italia del mais OGM MON810, presentato dal coltivatore Fidenato che aveva utilizzato sementi geneticamente modificate in Friuli Venezia Giulia.

Soddisfazione da parte di Legambiente e Greenpeace: sentenza conferma validità del decreto recentemente prorogato e della corretta applicazione del principio di precauzione a salvaguardia di agricoltura e ambiente.

“Siamo soddisfatti della decisione del Consiglio di Stato – ha dichiarato il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza – Si tratta di uno stop deciso alle mire del Sig. Fidenato che non potrà più procedere alle semine biotech e di un ulteriore passo verso un’Italia Ogm free. Obiettivo necessario all’economia e alla società del Belpaese e facilmente raggiungibile con gli opportuni strumenti normativi, tra cui la pubblicazione dell’annunciato decreto firmato il 23 gennaio dai ministri della salute Lorenzin, delle politiche agricole Martina e dell’ambiente Galletti, che proroga per altri 18 mesi il divieto di coltivazione di mais Ogm MON810 sul territorio italiano, in attesa dell’entrata in vigore della nuova direttiva Ue in materia di Ogm”.

Anche Greenpeace esprime soddisfazione: “Questa sentenza conferma ancora una volta la validità del decreto recentemente prorogato e della corretta applicazione del principio di precauzione a salvaguardia di agricoltura e ambiente, contro i rischi legati al rilascio in ambiente di colture OGM. L’Italia si conferma nuovamente Paese libero da OGM”, dichiara Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura sostenibile di Greenpeace Italia.

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