Il 2014 delle banche italiane si è chiuso con una differenza di 120 miliardi di euro tra i prestiti erogati e la raccolta complessiva, a favore dei primi: 1.820,6 miliardi di euro contro 1.701. Il mese di dicembre ha registrato il miglior risultato, da aprile 2012, per i prestiti a famiglie e imprese. Positivi anche i dati delle nuove erogazioni: i finanziamenti alle imprese per un importo fino a un milione di euro hanno segnato un incremento annuo del 2,2%. I nuovi Mutui per l’acquisto di immobili nei primi 11 mesi del 2014 hanno registrato un aumento del 31,2%, e nello stesso periodo, anche il flusso delle nuove operazioni di credito al consumo è aumentato del 10,2%. Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, ad oggi i prestiti all’economia sono cresciuti da 1.673 a 1.820,6 miliardi di euro, quelli a famiglie e imprese da 1.279 a 1.417,5 miliardi di euro. E’ quanto emerge dal Rapporto mensile dell’Abi, pubblicato oggi.

A dicembre 2014, i tassi di interesse sui prestiti si sono posizionati in Italia su livelli ancor più bassi. Il tasso medio sul totale dei prestiti è risultato pari al 3,61% (3,65% il mese precedente; 6,18% a fine 2007). Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese si è ridotto al 2,48% (il valore più basso da agosto 2010) dal 2,55% di novembre 2014 (5,48% a fine 2007). Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è sceso al 2,76% (2,91% il mese precedente e segnando il valore più basso da ottobre 2010; 5,72% a fine 2007).

Ma gli effetti della crisi continuano a farsi sentire e la rischiosità dei prestiti in Italia è ulteriormente cresciuta, le sofferenze lorde sono risultate a novembre 2014 pari ad oltre 181 mld, dai 179,3 mld di ottobre.

In Italia diminuisce, su base annua, la raccolta a medio e lungo termine cioè tramite obbligazioni, (a fine 2014: -13,8%, segnando una diminuzione su base annua in valore assoluto di quasi 71 miliardi di euro) il che penalizza l’erogazione dei prestiti a medio e lungo termine. Mentre i depositi aumentano – sempre a fine dicembre 2014 – di oltre 43 mld di euro rispetto all’anno precedente (su base annua, +3,6%, +2% a fine 2014). L’andamento della raccolta complessiva (depositi da clientela residente + obbligazioni) registra a novembre 2014 una diminuzione di circa 27,7 mld di euro rispetto ad un anno prima, manifestando una variazione su base annua di -1,6% (-1,6% anche a novembre), risentendo della dinamica negativa della raccolta a medio e lungo termine. Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, ad oggi la raccolta da clientela è passata da 1.513 a 1.701 miliardi di euro, segnando un aumento – in valore assoluto – di oltre 188 miliardi.

A dicembre 2014 il tasso medio sul totale della raccolta bancaria da clientela (somma di depositi, obbligazioni e pronti contro termine in euro a famiglie e società non finanziarie) in Italia si è collocato all’1,49% (1,51% a novembre 2014; 2,89% a fine 2007). Il tasso praticato sui depositi (conti correnti, depositi a risparmio e certificati di deposito) si è attestato allo 0,71% (0,74% a novembre 2014), quello sui PCT all’1,55% (1,65% a novembre 2014). Il rendimento delle obbligazioni è risultato pari al 3,16% dal 3,17% del mese precedente.

Lo spread fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie permane in Italia su livelli particolarmente bassi, a dicembre 2014 è risultato pari a 212 punti base (214 punti base a novembre 2014). Prima dell’inizio della crisi finanziaria tale spread superava i 300 punti (329 punti % a fine 2007).

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