Un altro duro colpo all’arroganza delle banche le quali, aduse ad utilizzare una consolidata prassi, allorquando chiamate in giudizio dai loro correntisti titolari di fidi, che contestavano l’applicazione di tassi usurari praticati sui prestiti gravati da commissione massimo scoperto, diritti di istruttoria, commissione di affidamento che appesantisce il costo del credito superando così i tassi soglia stabiliti dalla legge antiusura 108/96, avevano la pretesa di imporre il deposito delle scritture contabili e degli estratti conti nei Tribunali a carico dei consumatori-utenti.La Corte di Appello di Sassari (con l’ordinanza allegata pubblicata il 26 novembre 2013), ribaltando una consolidata prassi vigente negli uffici giudiziari, che prendeva per oro colato la certificazione unilaterale delle banche, ha accolto una tesi innovativa sostenuta da Adusbef, in base alla quale nelle cause di accertamento negativo è la banca che seppur convenuta, deve dimostrare di essere creditrice con produzione e deposito di tutti gli estratti conto e documenti contabili, pena la perdita del proprio credito.Corte d’ Appello, accogliendo l’ innovativa tesi dell’ Adusbef- Sardegna secondo cui non spetta ai clienti chiamati a ripianare presunti debiti, ma compete agli istituti di credito depositare in giudizio gli estratti conto e tutti i contratti per provare l’ effettivo ammontare delle somme al centro dei contenziosi, ha stabilito che l’onere della prova per dimostrare il credito vantato, non è più a carico del debitore (che spesso doveva svenarsi con migliaia di euro per richiedere ed ottenere estratti conti e documenti contabili, disincentivando così l’azione giudiziaria), ma della banca convenuta. Nel caso di mancata conservazione dei documenti relativi all’origine del rapporto debito-credito, magari per un mutuo o per un prestito, richiedere copia dei contratti e di tutti gli estratti conto accumulati negli anni, comportava per i privati cittadini un esborso di parecchie migliaia di euro, al punto da scoraggiare l’azione giudiziaria di imprese e cittadini, ai quali le banche avevano applicato interessi usurari-anatocistici con la ricapitalizzazione trimestrale, salate commissioni e spese di istruttoria . L’ordinanza di Corte di Appello, destinata a fare giurisprudenza, impone a qualsiasi banca di depositare tutti gli estratti conto e i contratti stipulati a suo tempo se non vuole perdere il proprio credito vantato, perché ai correntisti basterà negare di essere debitori, per costringere la banca a produrre tutti i documenti, pena la perdita non solo del credito ma anche degli interessi ultralegali, delle commissioni e delle spese sostenute.